[blogo-gallery id=”136813″ layout=”photostory”]

Bisogna attendere l’8 ottobre per poter visitare una delle mostre più affascinanti ed imperdibili di questo 2016. Si tratta di un’esposizione dedicata ai Maya, dal titolo “I Maya. Il linguaggio della bellezza”, allestita presso il Palazzo della Gran Guardia di Verona.

Fino al 5 marzo 2017, la mostra torna in Italia dopo 17 anni – un’altra esposizione venne allestita a Venezia nel 1998 – e racconta un antico e affascinante popolo con oltre trecento opere esposte, provenienti dai principali musei del Messico.

La mostra, curata da Antonio Aimi e Karina Romero Blanco,  sarà una delle più grandi e complete esposizioni a livello internazionale e ricostruisce la storia di questa grandiosa civiltà attraverso le parole e i testi degli stessi Maya, utilizzando la decifrazione della loro scrittura.

Sei le sezioni tematiche allestite per raccontare la loro cultura, il loro stile di vita, le abitudini, le divinità, la loro società e altro ancora; l’esposizione offrirà inoltre uno sguardo nuovo, innovativo e sorprendentemente attuale sull’arte maya a partire dall’individuazione dei maestri, delle scuole e degli stili.

I tre grandi periodi – preclassico, classico e postclassico – che dal 2000 a.C. al 1542 d.C. hanno visto fiorire questo popolo, sono spiegati attraverso straordinari capolavori dell’arte maya come il Portastendardi, pregiata scultura risalente all’XI secolo; la Testa raffigurante Pakal il Grande che visse dal 603 al 683 dopo Cristo e fu il più importante re di Palenque; la Maschera a mosaico di giada raffigurante un re divinizzato tipico esempio di maschera funeraria o  l’Adolescente di Cumpich, imponente scultura risalente al periodo tardo classico ritrovata nel sito archeologico di Cumpich.

Maggiori informazioni sono sul sito dedicato alla mostra.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 14-07-2016