Fibra in carbonio e gusci di scarabeo protagonisti indiscussi del padiglione realizzato da architetti e ingegneri dell’Università di Stoccarda, il quale a primo impatto ricorda una gigantesca ragnatela. Una struttura fabbricata utilizzando un sistema di costruzione robotica che ha concesso la creazione di componenti in fibra composita modulari. L’intero progetto ha visto protagonista anche l’Istituto di strutture e Progettazione Strutturale, dando vita a un padiglione con l’esoscheletro di un’aragosta e una struttura modellata secondo lo scheletro di un riccio di mare.

Il padiglione in fibra di carbonio e gusci di scarabeo

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Un’idea che propone un nuovo approccio alle strutture in fibra di carbonio nell’architettura, basandosi sullo sviluppo di un processo di fabbricazione robotizzata per modulari, con doppie strutture realizzate in strati di fibre, il che riduce la forma al minimo mantenendo libertà dal punto di vista geometrico. Concetti che hanno reso possibile il trasferimento dei principi di funzionamento dei sistemi naturali leggeri alle strutture architettoniche. Risultato? Un padiglione a doppia cupola con pareti e soffitti che si estende per circa 50 metri quadrati e pesa 593 kg.

Il padiglione non offre solo una nuova espressione architettonica e un’esperienza quasi surreale, ma si propone estremamente leggero ed efficiente per quanto riguarda le risorse. Un’idea innovativa e originale per dare vita a una struttura insolita senza precedenti che lascerà ogni visitatore senza parole. Il team che si occupato del progetto ha utilizzato modelli 3D ad alta risoluzione per creare i gusci di scarabeo, producendo strutture complesse insieme alla collaborazione di paleontologi e biologi.

Strutture a doppio strato collegate tramite elementi di supporto curvi, convertite successivamente in una seria di principi di progettazione in vetro e fibra di carbonio rinforzati. Possiamo dire che il progetto di questa interessante “opera d’arte” è frutto di un programma volto alla ricerca e scoperta di realizzare strutture impiegando materiali naturali e leggeri riproposti nell’architettura.

Via | Dezeen

Foto | Dezeen

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ultimo aggiornamento: 03-07-2014