A Kabul gruppi di artisti stanno dando vita a un grande affresco sul muro di cinta del Palazzo presidenziale per illustrare un monito che dovrebbe far tremare le vene e i polsi degli abitanti della città, soggetti alla legge coranica: “La corruzione non sfugge a Dio e nemmeno agli uomini”.

Gli immensi occhi dipinti da uomini e donne sotto lo sguardo di un caporale dell’esercito spiccano sul muro di cinta che protegge il governo dagli attentati con autobombe, drammatica ricorrente in quel di Kabul.

L’insurgency talebana, dopo il ritiro del grosso delle truppe dell’Isaf, oggi recluta gran parte del suo sostegno proprio sfruttando l’endemica piaga della corruzione che ha travolto l’Afghanistan a livelli iperbolici dopo l’afflusso degli ingenti aiuti internazionali che invece di sostenere il sin troppo fragile esecutivo centrale hanno finito per minarne ancor più la credibilità a causa dell’incoercibile malaffare dei circoli governativi.

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ultimo aggiornamento: 16-08-2015