Elizabeth Holmes, oggi trentenne, è la più giovane miliardaria americana. Chimico, ingegnere elettrico e donna d’affari, deve la sua fortuna alle diagnosi istantanee. Lei potrebbe rivoluzionare gli esami del sangue, ma il suo progetto è ancora avvolto in una cappa di mistero. Una cosa, però, è certa: lei fa parte della lista dei 400 paperoni del mondo stilata da Forbes.
Tutti sappiamo quanto sia macchinoso un esame del sangue. Non si tratta tanto della fase tecnica di trattamento dell’utente: a complicare le cose ci pensa la geografia della procedura. Normalmente ci si reca prima dal medico che esegue materialmente il prelievo. In alcuni casi potrebbe emergere la necessità di riempire più flaconi, per spazzare via certi dubbi. Poi il campione passa a un laboratorio di analisi. Infine bisogna tornare da un altro medico, per valutare insieme i risultati, tenendo conto del quadro clinico generale del paziente.
Questo, insieme alla paura degli aghi, frena molte persone dal sottoporsi a un’analisi quando gli impegni di lavoro sono pressanti, a meno di non temere certe patologie. Anche per questo motivo Elizabeth Holmes ha fondato nel 2003, quando ancora era studentessa, una società chiamata Theranos, che ora sta cercando di rivoluzionare il test del sangue.
Il suo metodo punta a comprimere i tempi e a superare le paure degli aghi. Invece di andare in un laboratorio per fare il prelievo, attendendo l’esito per poi interpretarlo insieme a un altro medico, ci si potrebbe recare in una farmacia, dove sottoporre alla macchina un polpastrello, in modo apparentemente indolore, per prelevare una minuscola goccia di sangue. Da questa, il sistema può eseguire decine di test, con risultati disponibili in pochissimo tempo.
E’ una tecnica che automatizza e miniaturizza le prove di laboratorio. Basta una piccola puntura su un dito, per raccogliere il piccolissimo campione, ed i dati ottenuti quasi istantaneamente sono inviati al medico.
Non sono un esperto in materia e non voglio quindi parlare dei pregi e dei difetti del metodo. Riporto questo solo per un fatto di cronaca. Qui, infatti, si parla della giovane più ricca d’America. Sull’attendibilità della tecnica lascio la parola agli specialisti.
Via | Businessinsider.com
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