L’unico vestito può sembrare l’«hijab», il mantello che copre le donne musulmane dalla testa ai piedi: per le vie delle città mediorientali le signore sfilano ben protette da sguardi indiscreti.
L’«uniforme», però, è solo apparenza. Sotto il velo, un mondo di griffe, lusso e colori: moda e sensualità, per vestire e scoprire il corpo. E anche il velo, l’«abaya» leggero che copre soltanto i capelli o, piuttosto, quello integrale che lascia intravedere soltanto gli occhi, a volte non è soltanto «un velo»: è di seta, firmato Fendi o Dior.
Sotto il velo, la realtà è la ricercatezza, in ogni dettaglio: dall’acconciatura alla lingerie, dalla blusa al sandaletto. Invisibili quando le donne girano per le città, ma tutte da gustare nel privato.
Per l’Italia, la passione per i prodotti di lusso è una benedizione: perché in molti paesi del Golfo il reddito è fra i più alti al mondo, e i mariti danarosi sono pronti a concedere molto alle loro dolci metà. Tanto più se possono permettersi non soltanto una moglie, ma sfiorare il limite massimo di quattro: in questo caso, desideri e vendite si moltiplicano.
Via | Ilgiornale.it
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