Il significato della canzone Ma non tutta la vita dei Ricchi e Poveri, la canzone del gruppo genovese a Sanremo 2024.
Sono stati i veterani del Festival di Sanremo 2024 e con la loro simpatia sono riusciti a conquistare non solo il pubblico dell’Ariston, ma anche buona parte degli spettatori più giovani a casa. E questo anche grazie alla loro Ma non tutta la vita, canzone esuberante e ricca di vitalità che ha permesso ai Ricchi e Poveri, nella versione a due formata da Angela Brambati e Angelo Sotgiu, di fare ancora una volta bella figura, a distanza quasi quarant’anni dalla loro unica vittoria nella kermesse, datata 1985. Scopriamo insieme il significato del testo di questa canzone.
Ma non tutta la vita, Ricchi e Poveri: il significato del testo
Scritta da Edwyn Roberts, Stefano Marletta e Cheope, Ma non tutta la vita è il brano con cui i Ricchi e Poveri si sono ripresentati in gara a Sanremo, per la tredicesima volta, a distanza di trentadue anni dall’ultima volta e per la prima volta in questa nuova formazione a due, obbligatoria visto il divorzio di lungo corso con Marina Occhiena e la scomparsa nel 2022 di Franco Gatti.
Basata su una semplice melodia elettro-pop, Ma non tutta la vita punta molto sull’effetto nostalgia ed è un invito a non perdere tempo, perché il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo, soprattutto quando parliamo d’amore. “Si può aspettare l’altro, ma non per sempre“, raccontano i Ricchi e Poveri in un’intervista a TV Sorrisi e Canzoni. Ed è questo il succo della loro canzone: l’amore va vissuto sul momento, e non è possibile prolungare le attese all’infinito.
Si tratta, in altre parole, di una canzone tutta da ballare basata sulla voglia di vivere intensamente un amore prima che sia troppo tardi. Un significato semplice ma non banale, che accompagna perfettamente un testo divertente e una melodia impossibile da non canticchiare dopo il primo ascolto.
Ma non tutta la vita, Ricchi e Poveri: il testo della canzone
Che confusione il sabato,
è quasi peggio di quello che dicono, con te però
c’è un non so che di magico,
c’è un non so che, c’è un non so che bellissimo.
Dimmi quando arrivi così ti tengo il posto,
prendo già da bere, i tuoi gusti li conosco,
entra che ho lasciato il tuo nome all’ingresso,
tanto in giro da sola non resto…
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