Moda Milano 2012: apre Nonostante Marras, presentata la collezione Isola Marras S/S 2013, foto

In occasione di Milano Moda Donna, il Circolo Marras diventa “Nonostante Marras” un angolo di Milano dall’atmosfera ovattata, rilassata, avvolgente, soffice, e di pensosa leggerezza. Una biblioteca, un caffè, una boutique, una libreria. Su Blogosfere Style & Fashion le immagini della collezione spring – summer 2013 di Isola Marras.

Mentre il buon aroma del caffè e del tè si spande intorno, si parla, si chiacchiera, si cercano idee, ispirazioni, si fanno progetti, si incontrano artisti, scrittori, poeti, si pensa, si discute animatamente come nei mardì della Rue de Rome o nei jeudis de Médan.

“Nonostante Marras” si apre inaspettato, nella Milano quasi periferica, dietro facciate che appaiono uguali e anonime. Lo attraversi tra buone cose già rifiutate, stoffe, borse, pennelli, bottoni, nastri, tappeti sardi, poltrone inglesi, piccoli e grandi tavoli, foto di artisti, quadri specchi, lampade, armadi, sedie di un vecchio pub, vestiti che ballano, manichini che cercano di attirare l’attenzione, bottiglie di vetro trasformate in vasi, frammenti di poetiche frasi.

E’ uno spazio semplice, ricercato e accogliente come una casa, che prende vita in un’officina smantellata. Luminose vetrate si affacciano su un cortile con un grande ulivo, le pareti sono chiare, l’arredo di recupero; ma non c’è confusione, anzi ogni cosa, teche, vetrine, mobili, sgabelli, sedie, sembra nata per trovare questa collocazione, per riavere questo nuovo senso.

In occasione della settimana di Milano Moda Donna è stata presentata anche la collezione S/S 2013 Isola Marras. Si vestono di sogni e di colori, le donne, come a Bahia, piena di sole e allegria, di verdeggianti foreste, di fiori, di mille orchidee che hanno radici sospese nell’aria e splendono di vivi colori.

Dal bianco al rosa al viola all’azzurro, spruzzate di giallo, striate di rosa carminio o cremisi o verde, di forma stellata, al tatto sembrano seta. Sui rami, pappagalli bizzarri brillanti di azzurro metallico, di verde giallastro macchiato di nero; di verde smeraldo e turchese, di giallo limone sbiadito, di blu cobalto o violetto, di rosso, di porpora, soffusi di grigio verdastro.

L’arte della mescolanza, fondendo ingredienti diversi in un unico piatto, africani, indigeni, portoghesi, così mescolano e inventano stili, tagliando, accorciando, strappando, sovrapponendo, aggiungendo, accumulando, piegando, accostando materiali diversi. Modellano seta, cotone, lino, tessuti naturali, patchwork di righe, orchidee jacquardate, stampe foulard tra giochi di asimmetrie, contrasti di pesi e di superfici, di lucido e opaco, pesante e leggero.

Trionfano forti e smaglianti i colori. Ricordano il mare, il sole, il cielo, la sabbia, la terra, la pietra, orchidee, pappagalli: dall’ecrù al panna, al bianco, dal verde al celeste, dal rosso al porpora, al bordeaux, al nero.