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Modena Cento Ore 2019: resoconto dell’evento per auto storiche
Si è chiusa nel segno dell’appezzamento generale la Modena Cento Ore 2019, evento per auto storiche sempre più apprezzato a livello internazionale.
Va in archivio la Modena Cento Ore 2019, che ha lasciato il segno per il fascino delle sue alchimie. L’evento si è chiuso in Piazza Grande a Modena, teatro d’arrivo del lungo serpentone di auto storiche. Grandi le emozioni vissute dal pubblico, che ha potuto ammirare un museo a cielo aperto.
Nel suggestivo scenario scelto per la bandiera a scacchi – baciato da splendide architetture – è stato facile per gli appassionati chiudere gli occhi e immaginare Enzo Ferrari, Stanguellini o i fratelli Maserati passeggiare sugli stessi ciottoli.
Forse anche questa connessione ideale con i miti modenesi dell’automobilismo ha concorso al forte abbraccio del pubblico, testimoniato dall’autentico bagno di folla all’arrivo, per accogliere le vetture d’epoca protagoniste della prestigiosa manifestazione che, per quattro giorni, ha inondato il territorio di rombi, colori ed espressioni d’arte a quattro ruote.
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Notevole la soddisfazione dei partecipanti, che hanno vissuto un viaggio meraviglioso, fra sport, arte e turismo, in una regione dove la passione motoristica tocca le vette. La loro espressione sorridente a fine evento vale più di mille parole e sigilla l’apprezzamento per quanto vissuto durante la Modena Cento Ore 2019.
Purtroppo 22 auto non ce l’hanno fatta a raggiungere il traguardo ed hanno dovuto dichiarare forfait prima di Modena. Questo è l’unico rimpianto. Del resto era prevedibile che una gara dura e sfidante come quella emiliana avrebbe lasciato qualcuno per strada.
Alla fine sono riuscite a completare l’intero percorso 47 vetture della sezione competizione e 35 della sezione regolarità. Anche gli equipaggi rimasti a piedi hanno comunque apprezzato lo strepitoso evento, che adesso guarda al futuro, proiettandosi già all’edizione 2020.
Sarà difficile fare meglio, perché la Modena Cento Ore 2019 ha offerto un incredibile susseguirsi di emozioni in pista, di lotte al coltello con il cronometro nelle prove speciali e di piacevolissimi momenti danzanti e di festa nelle serate.
Per tutti, però, la parte più affascinante è stata la sfida contro il tempo nelle prove cronometrate, spesso disputate su strade strette, sconnesse e tecnicamente molto difficili, dove sono l’istinto e la conoscenza della propria vettura, oltre ad una buona dose di coraggio, a fare la differenza per il tempo finale.
Con l’arrivo delle auto storiche sul palco si è chiusa la parte agonistica della Modena Cento Ore 2019. La serata delle premiazioni è andata in scena nella magica atmosfera del Cortile d’Onore dell’Accademia Militare, che ha aperto per l’occasione i battenti ai partecipanti, rimasti senza fiato all’ingresso a Palazzo Ducale, riallestito a tema tricolore.
Il livello delle vetture che hanno partecipato è stato degno dei migliori concorsi d’eleganza, ma il loro fascino si è espresso in questo caso in forma dinamica. Alla fine si è scritta la “solita” classifica di gara, ma non hanno gioito solo i vincitori, che procediamo ad elencare.
Modena Cento Ore 2019: i vincitori
Nella sezione Competition, ovvero la sezione di velocità per le auto fino al 1965, il primo posto è stato conquistato dall’equipaggio inglese numero 5: Richard Cook – Claire Cook su AC Shelby Cobra 289 del 1963.
Nella sezione Competition G/H/I il podio è andato all’equipaggio belga numero 31: Glenn Janssens – Tom De Geetere su Porsche 911 SC del 1981.
La classifica “Index of Performance” ha visto come vincitore l’equipaggio tedesco numero 30: Albert Otten – Julius Otten su Bmw 328 Roadster del 1939.
Il premio per la classe speciale “50s Sports Car” è andato all’equipaggio americano e inglese numero 28: Marc Mezey – Jack Chatham su Austin Healey 100/4 M del 1955.
Sul primo gradino del podio, per la sezione regolarità, è salito l’equipaggio 108: Ernst Schroeder – Philipp Rüppell su Porsche 356 B del 1961.
Tra le scuderie, vittoria nella sezione velocità per M66, nella regolarità per Bulles & Rires.
Tra le dame, sul podio per la velocità l’equipaggio inglese numero 59: Sharlie Goddard – Suzy Harvey su Morgan Plus 8 1969, mentre per la regolarità l’equipaggio tedesco numero 107 Ute Otten – Brigit Saget su Porsche 356 B Roadster del 1960.
Tra i premi speciali:
Vincitore delle gare in pista: n. 58 Paolo Marzatico – Federico Ferrari su Porsche 911 Carrera 2.8 RSR del 1973.
Vincitore delle prove speciali: n. 55 Kevin Jones – Lee Jones su Ford Escort RS 1600 del 1972.
Vincitore del premio intitolato ad Ayrton Senna: n. 31 Glenn Janssens – Tom De Geetere su Porsche 911 SC del 1981.
Vincitore della Super Prova Speciale all’Autodromo di Modena: n. 47 Philip Lawrence Kadoorie – Daniel Wells su Lancia Stratos HF GR.4 del 1974.
Vincitore della prova di regolarità all’Autodromo di Modena: n. 92 Axel Urban – Andrea Urban su Porsche 911 T del 1972.
Tra i vincitori, anche i meccanici, senza i quali tantissime auto in più avrebbero mancato l’appello finale a Modena. Il trofeo “Mechanical Miracle 2019”, è stato quindi assegnato a Colin Bastead e Damian Le Breully, team di supporto della Lancia Stratos numero 47.
Il premio speciale “Spirit of the competition” è andato all’equipaggio 55: Kevin Jones – Lee Jones su Ford Escort RS 1600.
Il premio speciale Brandoli all’auto numero 48: una Ferrari 365 GTB/4 Daytona Competizione.
Modena Cento Ore 2019: i numeri
• 104 le vetture iscritte, selezionate tra le oltre 250 domande di partecipazione, di cui 67 nella sezione velocità e 40 in quella regolarità.
• 14 le Nazioni rappresentate dai 214 partecipanti provenienti da tutto il mondo: Gran Bretagna, Germania, Svizzera e altri Paesi dell’Europa, ma anche Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda…
• 23 le case automobilistiche presenti, con una rappresentanza equilibrata di italiane (Ferrari e Alfa Romeo), inglesi (Jaguar, Lotus, Ford), tedesche (Porsche, Mercedes-Benz e BMW) e americane (AC Shelby Cobra, Ford e Chevrolet).
• 11 prove speciali su strada chiusa, 3 GP e 1 super prova speciale, per la sezione velocità.
• 11 prove di media e 12 prove cronometrate per la sezione regolarità.
• 4 città arrivo di tappa.
• 1.000 km di gara in 4 giorni di guida.
• 96% la percentuale di partecipanti stranieri.
• 20% dei partecipanti sono le donne in gara.
• 0 le emissioni residue di C02.
• Oltre 600 persone coinvolte a vario titolo nell’evento tra organizzazione, staff, personale sportivo, cronometristi, fotografi, cameraman, agenti della Polizia Stradale…
Crediti fotografici: Courtesy of Canossa Events