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Quando la purezza della Foresta Nera incontra la tradizione britannica e l’atmosfera esotica indiana, non può non nascere un grande gin. Quella di Monkey 47 è l’affascinante storia, lunga quasi 60 anni, di un gin unico nel suo genere. Fatto a mano, riposa in antiche anfore di terracotta per 100 giorni: un processo che esalta i suoi 47 ingredienti, 47 suggestioni che rendono questo gin sontuoso e aromatico.

Pernod Ricard continua questa storia portando Monkey 47 all’interno del suo portafoglio luxury. È il 1945 e il comandante Montgomery Collins della Royal Air Force viene inviato a Berlino per ricostruire la città devastata dalla guerra. Durante il servizio in Germania, impiegò tanto tempo e impegno nella ricostruzione dello zoo cittadino, ‘stringendo amicizia’ con una scimmietta di nome Max a cui rimase legato per tantissimi anni. Nel ‘51 il comandante Collins lascia l’esercito e si ritira nell’incantevole Foresta Nera. Dopo un iniziale insuccesso come orologiaio, decide di aprire, in quel contesto fiabesco, un albergo che chiamerà The Wild Monkey, in ricordo di Max.

La passione per il Gin, conosciuto in Asia, lo spinge a produrne uno, casalingo, che racchiudesse gli elementi naturali della sua nuova casa, la Foresta Nera, l’esotismo orientale e gli ingredienti della tradizione britannica. Con il passare degli anni la ricetta sembrava perduta. Alcuni decenni fa l’albergo di Collins viene ristrutturato. Durante i lavori viene ritrovata una misteriosa scatola in legno con un’etichetta, decorata a mano dall’ex comandante della RAF, con lo schizzo di una scimmia e le parole Max the Monkey. In una lettera vengono ritrovati appunti e dettagli dei botanicals originali con cui Collins, da autodidatta, aveva dato vita al suo gin.

Una notizia che affascina e seduce l’allora manager di Nokia negli Stati Uniti, Alexander Stein, tanto che nel 2008 rileva la proprietà che ha visto nascere the Wild Monkey e fonda una distilleria, chiamando il pluridecorato distillatore Christoph Keller. Non è stato certo semplice ricreare con pochissimi indizi e vaghe informazioni la ricetta di un gin che sembrava perduto… ma dopo anni di ricerca Stein e Keller, accompagnati dalla passione per l’autenticità e la qualità, riescono a ridar vita all’eredità di Collins: un Dry Gin Classic interpretato in un modo completamente nuovo e differente, eccentrico, con l’aiuto di 47 botanicals, Monkey 47.

Un gin cristallino, dal distintivo profumo di ginepro con pungenti note citriche che incoronano un aroma dolce e oreale con accenno di note pepate e una sottile amarezza data dal mirtillo rosso. Una profonda e armoniosa complessità che rende Monkey 47 un gin dal carattere deciso. Frizzante al naso come al palato, le note speziati e piccanti donano ulteriore freschezza al carattere tradizionale di un London Dry, per un nale fresco e audace.

E se il sapore è così unico, l’involucro non può essere da meno: perfetta unione tra estetica e protezione. L’anello metallico sulla bottiglia è stato inciso con la scritta “Unum ex pluribus”, premessa e promessa di esclusività e rarità. Il vetro scuro è studiato ad hoc per proteggere Monkey 47 dai dannosi raggi UV, mentre il sughero, materiale con cui è stato creato il tappo, permette di sigillare il prodotto e proteggerlo da qualsiasi impurità esterna. Una bottiglia che è un vero e proprio omaggio all’epoca Vittoriana: la sua forma è la rivisitazione di un vecchio recipiente legato al mondo farmaceutico, mentre l’etichetta, un francobollo lavorata a mano, racconta la storia di Monkey 47.

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ultimo aggiornamento: 04-07-2017