Uno studio pilota ha dimostrato come l’ortoterapia possa essere d’aiuto ai giovani che soffrono di anoressia nervosa. Vediamo di cosa si tratta.

L’anoressia nervosa (AN) è un disturbo mentale grave. Le persone che si trovano in questa condizione cercano di mantenere il proprio peso corporeo il più basso possibile attraverso una forte restrizione dietetica, inducendosi il vomito e praticando un’intensa attività fisica. Tale disturbo si manifesta più di frequente nei giovani, specie nelle donne. In media compare la prima volta intorno ai 16-17. In tal senso, un recente studio avrebbe scoperto che l’ortoterapia potrebbe essere di grande aiuto per contrastare tale problematica.

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Ortoterapia per combattere l’anoressia nervosa: lo studio

ortoterapia ortaggi
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L’ortoterapia aiuterebbe a diminuire lo stress in pazienti con anoressia nervosa di tipo restrittivo e ne migliorerebbe la percezione corporea e il disagio affettivo. Come sottolineato dall’ANSA, questa notizia arriva a seguito di uno studio pilota condotto da un gruppo di esperti. Nello specifico da studiosi del dipartimento di scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’Università di Pisa, degli Istituti di fisiologia clinica e di scienza e tecnologie dell’informazione A. Faedo del Cnr di Pisa e della Fondazione Irccs Stella Maris e della Clinica riabilitativa dell’infanzia e dell’adolescenza Gli orti di Ada di Calambrone.

Lo studio

La ricerca, pubblicata sulla rivista Nutrients, ha coinvolto un campione di ragazze adolescenti con una diagnosi di anoressia nervosa di tipo restrittivo e con un indice di massa corporea minore di 16.

Lo studio si è basato su un lasso di tempo di dodici settimane. Le pazienti hanno seguito, oltre al trattamento clinico convenzionale, anche un percorso di ortoterapia che prevedeva di coltivare ortaggi, piante ornamentali e officinali e di caratterizzarne forme, colori e odori.

All’inizio e alla fine del trattamento le ragazze hanno ricevuto una valutazione psichiatrica ed è stato loro somministrato un test di identificazione olfattiva per valutare sia la sensorialità relativa agli odori, sia lo stress indotto.

Il risultato si è concentrato in particolare sullo stress indotto. In tal senso, questo è avvenuto con la misurazione dei parametri di frequenza cardiaca e della sua variabilità tramite una fascia cardiaca, della conduttanza cutanea, e attraverso la mappatura termica del volto.

L’esito è stato paragonato a quello ottenuti da un gruppo di pazienti sottoposte al solo trattamento clinico convenzionale. Le analisi statistiche delle variabili cliniche e fisiologiche hanno così mostrato che i livelli di risposta allo stress sono migliorati nel tempo solo nel gruppo che ha svolto ortoterapia.

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ultimo aggiornamento: 15-01-2023