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Pan film 2015: il magico mondo di Joe Wright attraverso i costumi del premio oscar Jacqueline Durran, le foto
Per creare un mondo fantastico come quello di Neverland, ci vuole molta molta immaginazione, l’ispirazione viene da ogni epoca e da ogni parte del mondo. D’altronde al regista Joe Wright serviva un mondo che potesse essere uscito dalla testa di un bambino, e per dargli vita la scenografa Aline Bonetto, la costumista Jacqueline Durran, la truccatrice e parrucchiera Ivana Primorac e il resto del team si sono divertiti molto. Scopri di più sul film, su trucco e costumi, qui su Style & Fashion.

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Per creare un mondo fantastico come quello di Neverland, ci vuole molta molta immaginazione, l’ispirazione viene da ogni epoca e da ogni parte del mondo. D’altronde al regista Joe Wright serviva un mondo che potesse essere uscito dalla testa di un bambino, e per dargli vita la scenografa Aline Bonetto, la costumista Jacqueline Durran, la truccatrice e parrucchiera Ivana Primorac e il resto del team si sono divertiti molto.
E non poteva essere altrimenti, con un film come Pan, dove l’obiettivo principale era appunto quello di donare al pubblico un film il più divertente ed emozionante possibile. Hugh Jackman (nei panni di Barbanera), Garret Hedlund (Uncino), Rooney Mara (Giglio Tigrato), Levi Miller (Peter Pan) e Cara Delevingne (Sirena), sono stati accolti dalle sapienti mani di Jacqueline Durran e Ivana Primorac.
Sono loro, infatti, ad aver creato il look non soltanto degli attori principali, ma anche di centinaia di controfigure, il tutto avendo sempre in mente un’esplosivo spettacolo di culture, colore e aspetto. Barbanera è Luigi XIV, con la parrucca di Maria Antonietta e il viso di Hugh Jackman. Ma soprattutto doveva vestire di nero con elementi che derivano da epoche diverse, vista la sua lunga vita. Inoltre, appaiono anche delle piume nella figura di Barbanera, e parrucche che coprono la calvizie e le cicatrici dello scalpo. La difficoltà, con i pirati, infatti, era quella di dover escludere alcune epoche, soprattutto la maggior parte del XVII e del XVIII secolo, perché quello era stato già fatto e anche bene.
Il mondo giocoso dei nativi, invece, ha una ispirazione completamente diversa e con i suoi colori si oppone nettamente alla cupezza di Barbanera. Nasce così una fusione di costumi appartenenti a diverse culture di ogni angolo del mondo. Ogni volta che la Durran si imbatteva in elementi culturali—ad esempio, una similitudine in cui due diverse culture allacciavano la cintura o la sacca attorno alla vita—lei lo sovvertiva, combinando al loro posto elementi che non si abbinavano di solito e che non potevano essere riconducibili a un gruppo particolare. Di particolare influenza sono stati i costumi dell’etnia Yoruba dell’Africa Occidentale, uno dei più grandi gruppi etnici africani a sud del Deserto del Sahara. Per le acconciature e il trucco dei nativi, la Primorac ha preso a modello il trucco usato in Cina e India, in particolare il trucco Kathakali dell’india del Sud. Lo stile di Giglio Tigrato è simile all’abbigliamento della sua tribù, con elementi ispirati a diverse etnie, il trucco è influenzato dall’Opera Cinese. La Primorac racconta, “Giglio Tigrato è una guerriera che in realtà non ha interesse per il trucco, ma io ho voluto un volto che combinasse questo con il suo look da cerimonia più femminile”.
Il team ha anche approcciato l’aspetto dei pirati sovvertendo il look convenzionale che tutti si aspettano, considerando che erano tutti arrivati da parti diverse del mondo reale, oltre che da diverse epoche attraverso centinaia di anni, i loro costumi non possono essere attribuibili a nessuna epoca in particolare. Così, non vincolata a un periodo storico preciso, la Durran ha avuto la libertà di prendere elementi icona dei pirati—cinture, spade, stivali, cappelli—e mischiarli. Un pirata con indosso un cappello del XVI secolo indossa anche un paio di pantaloni del XX secolo. Inoltre la Durran, ha usato anche molto tartan, facendo della ciurma un mucchio eterogeneo di punk accennando all’ideologia che vuole i pirati come i punk rocker del loro tempo, che si rifiutavano di vivere secondo le regole della società.
Insomma, così, sarà facile immergersi nel magico mondo di Pan, in uscita nelle sale italiane a partire da domani, 12 novembre.
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