Vi avevamo già parlato in precedenza di alcune situazioni legate agli effetti del Covid-19 sulle persone. Nel dettaglio avevamo discusso degli effetti sui bambini e il cosiddetto Long Covid. Adesso, un recente studio ha analizzato anche cosa potrebbe accadere a chi, dopo aver fatto i conti col coronavirus, ha subito la perdita dell’olfatto.
Perdita olfatto post Covid: rischi per la memoria
Come riportato dall’ANSA, la perdita dell’olfatto con il Covid, specie se persistente, indica un elevato rischio di andare incontro a problemi cognitivi e di memoria nel periodo successivo all’infezione. Non solo. Pare che vi siano rischi di deficit cognitivi persistenti per parecchi mesi dopo la guarigione.
A rivelare tale pericolo è stata una ricerca presentata al congresso della Alzheimer’s Association International tenutosi a San Diego, in California. Il rischio di deficit mnemonici può essere più che doppio se persistono i problemi olfattivi da Covid.
Lo studio, portato avanti da Gabriela Gonzalez-Alemán dell’Università Pontificia di Buenos Aires, ha coinvolto quasi 800 individui, di 60 anni o più e senza problemi cognitivi prima del Covid. Da tale ricerca è emerso che, indipendentemente dalla gravità dell’infezione, i due terzi del campione hanno riportato problemi di memoria persistenti dopo la guarigione dal coronavirus.
Per metà del campione, addirittura, tali problemi sono risultati talmente gravi da interferire con la vita quotidiana. Le ricerche portate avanti hanno dimostrato che in maniera del tutto indipendente dai sintomi dell’infezione e dalla loro gravità, coloro che hanno avuto perdita di olfatto sono risultati più del doppio a rischio di disturbi cognitivi e di memoria persistenti anche tre mesi dalla guarigione.
Secondo gli esperti, questo studio prova ulteriormente il fatto che il coronavirus penetri e danneggi il cervello facendo breccia attraverso il naso. Un altro studio era stato portato avanti, con tanto di dimostrazione, con esperimenti dal laboratorio di Chiara Zurzolo dell’Istituto Pasteur in Francia. I risultati di tale ricerca sono riportati sulla rivista Science Advances. Il virus sembra in grado di crearsi dei nanotunnel che gli consentono di passare dalle cellule olfattive ai neuroni.
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