Oggi il governo della Repubblica Popolare Cinese ha deciso di permettere ai mercanti ed alle gallerie d’arte straniere di poter operare nel paese con l’appoggio di venditori locali. L’apertura è stata possibile anche grazie ad un gesto formale: il proprietario di Christie’s, il miliardario francese Francois Pinault, all’inizio dell’anno ha infatti restituito due teste di animali in bronzo rubati dal Vecchio Palazzo d’Estate di Pechino nel 1860.
L’interesse per l’arte occidentale – moderna e contemporanea, è in continua crescita (500% negli ultimi cinque anni) ed è per questo che la casa d’aste newyorchese ha deciso di alzare il sipario con alcuni capolavori di Picasso, Renoir, Chagall, Toulouse- Lautrec, Delacroix, Rembrandt, a cui affiancare un maestro locale come Zao Wou-Ki, pittore cinese che ha visuto tanti anni in Francia e che è scomparso proprio lo scorso aprile.
In Cina ci sono diversi milioni di paperoni che potenzialmente potrebbero divenire investitori e collezionisti. Fino a ieri per soddisfare la loro voglia di arte occidentale dovevano spostarsi ad Hong Kong, ma le cose stanno per cambiare. Domenica 1 dicembre a Pechino andrà in scena un’asta di alto profilo: dipinti, gioielli e mobili protagonisti in tre vendite private e un’asta pubblica per un valore totale stimato in prevendita di 212 milioni di euro.
Tra i possibili record c’è il Ritratto di un uomo con le braccia sui fianchi (1658) di Rembrandt Van Rijn, stimato oltre 50 milioni dollari ed Abstraction (nella foto in alto), un pezzo di Zao Wou-ki dipinto nel 1958 ed appartenente all’Art Institute di Chicago. Ma il pezzo di Rembrandt è l’unico per il quale c’è una stima pubblicata. Per gli altri vale la regola “se devi chiedere quanto costa vuol dire che non te lo puoi permettere”.
Riproduzione riservata © 2024 - PB