La notizia risale allo scorso dicembre ma sta sollevando numerose chiacchiere in questi giorni. Qualche tempo fa il governo portoghese era venuto in possesso di un vero e proprio tesoro d’arte, 85 opere del pittore catalano Joan Mirò, acquisite dopo il la nazionalizzazione, per scongiurare il fallimento, del Banco Portugues de Negocios – BPN, durante la crisi bancaria globale del 2008.
Il mese scorso Christie’s ha annunciato di essere stata incaricata alla vendita per conto del governo portoghese e di avere inserito i lotti in una serie di aste dedicate al Surrealismo, che si svolgeranno nei primi giorni di febbraio 2014.
In un momento di difficoltà, le 85 opere potrebbero fruttare al governo di Lisbona circa 30 milioni di euro, ma le proteste per la vendita si sono subito fatte sentire. Possibile che uno stato rinunci al suo dovere di proteggere, conservare ed esporre degli autentici capolavori di un maestro riconosciuto a livello internazionale? Possibile che si voglia far cassa, negando ai cittadini il diritto di poter fruire di cotale tesoro? Tanto più che la collezione – messa insieme da un privato, è abbastanza rappresentativa dell’opera di Mirò, con una vasta gamma di materiali e tecniche, e contiene dei veri e propri masterpiece come Femmes et oiseaux (Donne e uccelli, 1968, stimato fra i 5 e gli 8 milioni di euro) e Peinture, un monumentale olio su tela del 1953 stimato fra i 3,5 ed i 4,5 milioni di euro (nella foto sopra). La collezione appartenente al Portogallo copre settant’anni di carriera di Joan Mirò. Il rapporto con la musica e la poesia, le allucinazioni indotte dalla fame durante i primi anni a Parigi, 6 dei 27 dipinti su masonite realizzati durante l’estate del 1936 all’apice della guerra civile spagnola, ma anche schizzi realizzati per puro caso.
Non ci sarà un’unica vendita, ma le opere saranno spalmate su tre aste, The Art of the Surreal Evening Sale, martedì 4 febbraio, Impressionist and Modern Art Day Sale e Impressionist and Modern Art Works, mercoledì 5 febbraio. Ci saranno opere per “tutte le tasche”, ma stiamo parlando di tasche di persone davvero benestanti. Si parte dai 20.000 euro delle opere su carta, per arrivare ai milioni delle opere sopracitate.

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ultimo aggiornamento: 16-01-2014