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Il Rallye 1000 Bornes Sicile sta portando molte auto di lusso a spasso per la Sicilia. Tappa di grandissimo rilievo, per i tanti ospiti stranieri, al Museo Targa Florio di Collesano, nato come sigillo di una passione racing sempre molto viva nel ridente paese madonita. La storia racconta di episodi che hanno lasciato traccia negli annali dello sport, come l’ardore di Totò Giorgi, un vigile urbano amato e generoso che riuscì a fermare la corsa.
Il legame d’affetto fra gli sportivi locali e il magico evento è proseguito nel tempo, senza esitazioni o tradimenti. L’onda di quel travolgente calore umano non poteva spegnersi con la fine della gara. Ecco perché Giacinto Gargano, figlio ideale di quel culto, ha speso le migliori energie per promuovere la nascita della struttura. Un’idea inseguita per anni, insieme ad altri appassionati, e coronata grazie alla lungimiranza dell’allora sindaco Rosario Rotondi. Il 27 giugno 2004 il museo della Targa Florio (realizzato dall’amministrazione comunale con il patrocinio dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Siciliana e dell’Automobile Club Palermo) è diventato una felice realtà.
Ospitato in un ex convento domenicano, il complesso offre al visitatore un percorso ideale per scoprire la lunga storia della fantastica corsa madonita. Al suo interno, in un ambiente raffinato ed elegante, trovano spazio la prima Targa Florio in oro e smalto realizzata nel 1906 da Lalique, i trofei in bronzo vinti da Vaccarella e Pucci, fotografie di auto rombanti, manifesti, libri, tute, caschi, modelli ed altro ancora. Il visitatore viene accolto da una suggestiva statua in bronzo di don Vincenzo Florio, fondatore dell’eroica sfida. Oggi è Giuseppe Valenza il conservatore del museo, proiettato sempre più in una dimensione internazionale.
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