I quadri dopo molti anni diventano una testimonianza. Sono tracce di azioni, ma anche di vicende interiori che gli artisti hanno vissuto sulla propria pelle. Loro più di chiunque altro hanno messo la sensibilità al servizio dell’amore vivendone gioie e dolori e traducendoli in intramontabili capolavori dell’arte. Artsblog vi propone 10 dipinti di artisti famosi, caratterizzati da un diverso approccio emotivo. Noterete che ogni stile o storia rappresentata rispecchia l’esperienza personale del pittore, in cui ogni essere umano potrà riconoscersi.Ad ogni epoca il proprio amore.

Il Bacio di Francesco Hayez, 1859

Celebrata nell’epoca contemporanea, che l’ha trasformata in un’immagine pubblicitaria d’impatto, il Bacio dipinto da Francesco Hayez nel 1859, oggi all’Accademia di Brera di Milano è il bacio di un addio. La scena in apparenza ambientata in epoca medievale (per il castello dove i due giovani si trovano), contrasta con il loro abbigliamento tipicamente ottocentesco. L’armonia delle pose e la vibrazione cromatica rendono l’immagine di forte impatto. Siamo nel Risorgimento, anni in cui l’arte era in pieno fervore romantico e gli animi accesi per l’amor patriottico. Hayez utilizza un momento intimo tra due amanti per dare rilievo a questo forte sentimento risorgimentale. I colori degli abiti sono stati scelti dal pittore per celebrare l’alleanza tra Italia e Francia, mentre ciò che oggi è una appassionata scena d’amore, all’epoca del pittore era l’ esaltazione del forte senso del dovere dei giovani che sceglievano di combattere. In tanto fervore politico, non restava che lasciarsi andare ad un bacio, forse straziante sicuramente furtivo, che rubava tempo ai doveri politici. E’ l’atto stesso che interessa ad Hayez e non delineare le personalità dei due protagonisti, che qui diventano il simbolo di un’intera generazione infiammata dagli ideali.

Amore e Psiche di Francois Gérard, 1798

Celebre l’eterea scultura con lo stesso tema di Canova, ma altrettanto affascinante è il dipinto di François Gérard, oggi al Louvre, allievo di David. La favola è qui bloccata sull’istante più importante: l’ultimo bacio che Amore porge sulla guancia a Psiche. L’episodio seppur favolistico, assume attraverso il delicato e raffaellesco stile dell’artista, caratteristiche terrene e reali: Psiche, immersa nel paesaggio naturale, ha una tipica acconciatura ottocentesca ed esprime delicatezza e sensualità, Amore invece un pò troppo pesante per poter volare ha la bellezza di un principe. Il dipinto risale al 1798 quando Gèrard lo presenta al Salon parigino, dove ottenne un ottimo successo. La scena è dell’ultimo bacio è un momento importante nella storia perchè Psiche comprende di non essersi mai allontanata dal suo amato. E’ un bacio che fa comprendere l’amore come aterna e unica forza che tiene unite le cose della vita. Psiche da questo momento in poi non sarà più la stessa e capirà di non poter amare a senso unico: la psiche diventa coscienza e amerà in modo più completo la vita.

Paolo e Francesca da Rimini di Dante Gabriel Rossetti, 1855

L’ultimo bacio prima della morte. Amor che nulla amato amor perdona, diceva Dante nel V canto dell’Inferno, dove colloca Paolo e Francesca per il loro amore oltraggioso. I due amanti nonchè cognati, ignari di esserlo per un tranello familiare si lasciarono trasportare da una passione amorosa senza precedenti. La loro storia finì in tragedia e l’ultimo bacio prima di morire fu il momento prediletto da molti pittori, come Gabriel Rossetti. I due giovani in perfetto stile medievale preraffaellita si incontrano nella splendida cornice della Rocca di Gradara. Scocca il bacio più celebre della letteratura italiana. Nel momento successivo ha inizio la tragedia: Paolo e Francesca verranno feriti a morte da Giangiotto sposo della donna. Seppur moralmente sbagliato, nella storia tramandata nel tempo, vince la passione d’amore. Il pittore grande conoscitore di Dante e del Dolce Stil Novo non è ancora arrivato alla completa idealizzazione della donna, avvenuta con una svolta stilistica dopo la morte della moglie Elizabeth e si inserisce nella fase in cui Rossetti appoggia i valori del sublime amor cortese. L’amore eleva qualsiasi presupposto illecito e la morte lo idealizza.

Il Bacio di Klimt, 1907

Il 1907 è il periodo più produttivo per Klimt. Del resto dopo il viaggio a Ravenna dello stesso anno, applica nell’arte i nuovi i nuovi stimoli che la città italiana gli ha ispirato. Il Bacio è un dipinto ad olio nello stile di un mosaico bizantino, come quelli visti a Ravenna. L’oro è il colore dominante, tutto dà l’idea di un eccessivo preziosismo. Gli occhi si perdono tra i mille decori floreali del dipinto che si fermano nei dettagli delle tuniche dei due amanti, chiusi in una specie di bozzolo naturale e ancor di più si fermano alla vista dei volti e delle mani, gli unici dettagli realistici. In quell’abbraccio Klimt ha ritratto lui e la sua Emilie, così simili per l’abitudine di vestirsi con delle tuniche simili. Nel dipinto esse si caricano di messaggi simbolici: il vestito è decorato con cerchi per la donna, con quadrati per l’uomo, a simboleggiare il sesso. La donna è inginocchiata su un manto d’erba mentre l’uomo è avvinghiato al suo volto per un bacio. L’ambiente naturale si rispecchia in loro, tanto che i loro capelli sembrano un’appendice naturale del prato: fiori di campo per i capelli della donna, piccole foglie d’edera quelli dell’uomo, simbolo di Dioniso e del trasporto amoroso. La donna è bloccata da piante dorate rampicanti che le salgono fin sopra le caviglie, felice di non poter più scappare da quell’abbraccio. La passione che spinge i due amanti ad avvolgersi è forte: ogni conflitto è riappacificato dalla loro cosmica unione.

Gli Amanti di Vence di Marc Chagall, 1914

Gli amanti di Vence di Marc Chagall esprimono una tenerezza da illustrazione per bambini. Per ogni quadro Chagall predilige colori pastello e evanescenti che danno alla scena un forte impatto onirico. Anche questo dipinto che rappresenta due innamorati felici che giocano a confondersi con la bellezza del creato la natura è riflesso della primavera del loro amore. Non è l’unico quadro dove Chagall mette al centro l’amore anzi. Tra il 1910 ed il 1925, mentre trionfano le varie avanguardie come l’espressionismo, il futurismo, il cubismo, Chagall dipinge il ciclo degli innamorati nei vari colori: blu, rosa, verde, grigio; schiocca un bacio alla sua Bella volando in una stanza multicolore o vola con lei, come nuotando abbracciati sopra Vitebsk (Sopra la città, 1914-18). La musa ispiratrice del pittore è reale e si chiamava Bella Rosenfeld conosciuta in un ritorno a Vitebsk: pallida, eterea e dai grandi occhi neri. Diviene la sua musa ispiratrice, poi la sua futura moglie che purtroppo morirà nel 1944 per malattia. Chagall avrà una brutta depressione da quale si riprenderà nel ’52 quando incontra a Parigi Valentina Brodski. Il nuovo matrimonio darà un nuovo slancio creativo all’artista, ma nessun quadro fu come i precedenti.

L’abbraccio di Egon Schiele, 1917§

Dimenticate le lisce superfici del Romanticismo, con Schiele tutto è vibrante: i colori tremano sotto gli slanci della mente del pittore. L’austriaco Egon Schiele dipinge l’abbraccio durante la guerra. Ma non vi è nulla di patriottico. Cambiano i sentimenti dell’artista che trasfigura nell’amore le angosce della propria psiche. Qui protagonisti sono due amanti nudi dai tratti irregolari tipici dell’espressionismo. Ogni movimento sembra partecipare alle vibrazioni dell’aria. Racchiusi da una marcata linea di contorno, l’abbraccio appare tutt’altro che sereno, anzi è facile percepirne una sensazione di disagio interiore, del dramma che vivono. L’amore per Schiele è stato turbolento: prima accusato di aver traviato una minorenne Wally, una modella con cui avrà una relazione e a causa della quale va in prigione, poi si sposa con una seconda modella Edit Harms nel 1914. Gli anni della guerra lo allontanano da lei, perchè il pittore sarà chiamato alle armi. L’abbraccio dei due protagonisti qui è un gesto meccanico, disarmonico, dove i corpi non si fondono, ma sembrano tizzoni di legno sul punto di spegnersi. Eros e Morte si intrecciano e se i sentimenti di angoscia confondono le visioni serene dell’avvenire i contrasti sono anche il segreto dell’intensità dell’amore, impulso indiscusso di vita.

Il Ballo in Campagna di Pierre-Auguste Renoir, 1885

La donna solare che ci guarda nel celebre dipinto di Renoir è Aline Charigot, sua musa e moglie. In tanti dipinti il pittore immortala la grazia e la floridezza della sua figura. Incontratisi nel 1880 a Parigi la ragazza era di umili origini contadine e lavorava come sarta a Montmartre. Ogni pennellata dell’artista esaltano la vitalità della sua personalità e la sensualità del suo corpo mai sciupato nemmeno dal tempo. Il volto divertito nel ballo in campagna, il cappellino rosso, i guanti e il ventaglio rimandano alla quotidianità parigina durante uno dei tanti pic-nic all’aperto. Il momento è quello dell’eccitazione del ballo,che non hanno dato il tempo alla donna di posare il ventaglio. L’amore qui è dietro la tela. Non è il cavaliere ballerino di Aline, ma è l’artista che la ritrae. Un gesto di assoluta ironia e fiducia che testimoniano l’ amore devoto ed eterno di un pittore per la sua modella.

Il Bacio alla Finestra di Edward Munch, 1892

Il dipinto fa parte del fregio della vita in cui Munch tratta del ciclo dell’ amore, della morte e della vita. Difficile aspettarsi dall’ombroso artista una concezione dell’amore meno tragica. Tutto è qui riproposto come in molti quadri in cui l’amore agli occhi di Munch passa per la ricerca della diabolica identità della donna. Nel Bacio alla Finestra il viso della donna e dell’uomo sono coperti, il buio della stanza e della notte accentua il senso di paura, perdita e abbandono. L’amore per Munch era estremo e pericoloso. Qui si allontana dall’immagine di donna vampiro e diabolica, ma testimonia comunque la tentazione di un amore furtivo, (posizione decentrata della coppia) come quello vissuto con Dagny Juel.

L’amore alle Fonti della Vita di Giovanni Segantini, 1896

Giovanni Segantini ritrae qui l’amore maschile e femminile. Queste le sue parole per descrivere il quadro:

“l’amore giocondo e spensierato della femmina, e l’amore pensoso del maschio, allacciati assieme dall’impulso naturale della giovinezza e della primavera. La stradicciola sulla quale avanzano è stretta e fiancheggiata da rododendri in fiore, essi sono in bianco vestiti (riferendosi ai gigli). Amore eterno dicono i rossi rododendri, eterna speranza rispondono i zembri sempre verdi. Un angiolo, un mistico angiolo sospettoso, stende la grande ala sulla misteriosa fonte della vita. L’acqua scaturisce dalla viva roccia, entrambi simboli dell’eternità. Il sole inonda la scena, li cielo è azzurro: col bianco, il verde, il rosso usai deliziare il mio occhio in soavi armoniche cadenze: nei verdi in ispecial modo questo intesi significare”

L’artista divisionista rappresenta un uomo e una donna in un’allusivo inizio di un rapporto sessuale. Emerge la diversità dell’amore tra uomo e donna e il rapporto tra questi e la sua amata natura. Lo sfondo è quello delle sue montagne alpine dove trascorse la maggior parte degli ultimi anni di vita fino alla morte nel ’99. Si allontana dai soggetti usuali della vita quotidiana dei pastori per sublimarsi nell’essenza dell’amore e della natura che si apre verso l’infinito proteggendo e regalando la vita. E’ proprio la fonte dove i giovani si dirigono a bere a rappresentare, infatti, l’eterno sentimento dell’amore.

Il Bacio di Roy Lichtenstein, 1962

Tutto è pop, alla moda. Così appare l’amore agli occhi di Roy Lichtestein che nel suo stile fumettistico e pixelato, ha portato la passione d’amore ad un livello più pop-olare.L’amore da giornaletto che si può portare ovunque e sempre con sè. La scena dei due innamorati è stretta sui volti così vicina che si ha l’impressione di rovinare il loro momento di intimità. L’artista newyorkese ritrae una classica donna di quegli anni, alla moda, con capelli biondi e un rossetto rosso in tinta con il vestito. L’uomo in divisa l’abbraccia impetuoso, accarezzandole i capelli. I sentimenti sono confusi, l’azione non è chiara. Si stanno salutando o concedando? Il bacio non è neppure così passionale, o forse sanno di essere osservati? Il bacio sulla guancia è lontano da quello di Hayez, sarà per la paura di sbavare il rossetto rosso. Roy Lichtenstein ha un approccio all’amore molto ironico. Nella vita la sua musa fu la seconda moglie oggi 44enne Erica Wexler, conosciuta durante la relazione aperta con la moglie. Wexler sostiene che prima di conoscerla il maestro del pixel dipingesse solo ragazze angosciate. Successivamente le donne sono più serene.

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ultimo aggiornamento: 29-01-2014