Sindrome dell’uomo rigido: di cosa parliamo? Cosa sappiamo della malattia che ha colpito la nota cantante Celine Dion?
In queste ore abbiamo raccontato della malattia che ha colpito Celine Dion che, via social, ha comunicato di essere vittima della Stiff Person Syndrome, meglio nota in italiano come sindrome dell’uomo rigido. Ma di cosa si tratta? Cosa è e quali sono i suoi sintomi? Andiamo a scoprirne di più.
Sindrome dell’uomo rigido: cosa è e sintomi
La sindrome dell’uomo rigido, in inglese stiff-person syndrome, è una malattia che in queste ore Celine Dion, nota cantante, ha detto di soffire. Si tratta di una rara e disabilitante patologia neurologica che ha origine nel sistema nervoso centrale. La malattia è caratterizzata da rigidità muscolare, concentrata sull’addome e da spasmi muscolari.
Da quanto al momento è noto, tale problematica, di solito, progredisce lentamento nel tempo e porta, come esito finale, alla rigidità di tutto il corpo. La rigidità muscolare immobilizza il torace e le anche portando quindi ad una andatura sempre oiù rigida. I concomitanti spasmi muscolari, spesso dolorosi, spontanei o di riflesso-possono causare ovviamente anche perdita di equilibrio e quindi cadute.
Come spiegato dalla stessa Celine Dion, tale malattia colpisce 1 persona su 1.000.000. Circa il 2/3 dei pazienti sono donne. L’esordio avviene attorno ai 45 anni e i sintomi si sviluppano nel corso di mesi o degli anni.
La causa della sindrome della persona rigida è sconosciuta e in generale sulla patologia ancora non si sa molto. La sindrome dell’uomo rigido (o persona rigida) di tipo autoimmune è più di frequente presente in chi soffre di diabete di tipo 1 o di anemia perniciosa con anticorpi contro specifiche proteine.
Per la stiff-person syndrome non esiste ancora una cura definitiva, tuttavia sono spesso prescritti farmaci sedativi che hanno un effetto distensivo e rilassante sui muscoli.
Come per tutte le malattie di cui vi abbiamo parlato in passato, anche in questo per chi volesse avere maggiori dettagli è invitato a rivolgersi ad un parere medico esperto.
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