Stella Jean, presenta una collezione primavera estate 2015 che ha un anima cosmopolita ma anche richiami antropologici ad altre culture, forme e stili, con tessuti ed abbinamenti che creano un’estetica inedita di cui la moda etica diventa portavoce. Infatti, queste creazioni nascono proprio sulla scia della collaborazione con l’agenzia dell’ONU International Trade Centre (ITC) che ha favorito l’introduzione dei tessuti fatti a telaio a mano dalle donne dei villaggi del Burkina Faso e del Mali e dei gioielli realizzati da artigiani haitiani.
La collezione, diventa quindi una dichiarazione d’intenti, che conferma l’impegno nel voler testimoniare, divulgare e rintracciare tradizioni inimmaginabili e secolari tramite questi gioielli, che rivelano più storia di qualsiasi libro. Infatti, a testimonianza di questo, abbiamo la Doctor Bag, dall’elegante sapore retrò, presa in prestito ad un italianissimo medico condotto, che viene vitalizzata con i colori del Bogolan e le cromie sgargianti della stoffa rigata tessuta a telaio a mano in Burkina Faso.
Si ha dunque un ritorno a casa, ad Haiti, un tuffo nell’arte Naїf, emblema di quell’inclinazione all’osservazione attiva che si sviluppa intorno ad un animo semplice. Dove nelle stampe e nei dipinti compaiono scene di vita quotidiana, come il contesto di un mercato, insieme agli asini, primordiale mezzo di trasporto e di lavoro, e alle canne da zucchero. In un autentico simposio culturale, tra visioni ed espressioni di mondi tra loro solo in apparenza lontani e in contrapposizione, si unisce in un’unica nuova estetica il Burkina Faso, Haiti, Mali e l’Italia.
I gioielli di Stella Jean si rifanno dunque alla tradizione artistica dei Naïf e a quella artigianale. Ogni pezzo ha il suo nome e la sua storia, come I Frutti di Cartapesta, prodotti a Jacmel, capitale culturale di Haiti e sede del più grande Carnevale del paese, dai più abili artigiani di Jacmel. I pezzi di frutta sono composti interamente da un mix di sacchi di cemento riciclati e amidi di origine vegetale, come la manioca, e ogni pezzo è dipinto a mano con cura.
Osso di Bue, invece è stato prodotto in un atelier di Port-au-Prince da una cinquantina di artigiani specializzati nella lavorazione di corna e ossa, che viene lavato, tagliato, sagomato e lucidato alla perfezione per ottenere una superficie liscia e lucida.
La collezione di gioielli in fer forgé, ovvero in ferro battuto, infine è stata realizzata in diversi atelier che fanno parte di una vasta comunità di artigiani specializzati nella lavorazione del metallo, localizzata in Croix-des-Bouquets, nei sobborghi di Port-au-Prince. Qui, i fabbri del luogo hanno forgiato ciondoli e bracciali fornendosi di fusti di olio riciclato e usando esclusivamente un martello e la loro forza fisica per la realizzazione di ciascun pezzo. Il prodotto finale e’ stato, successivamente, dipinto a mano, rendendo, in tal modo, unico ogni esemplare.
I gioielli di Stella Jean progettati con gli artigiani locali durante il suo viaggio di ricerca ad Haiti con l’ITC Ethical Fashion Initiative
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