L’enciclopedia definisce l’omofobia come “l’avversione ossessiva nei confronti degli omosessuali e dell’omosessualità”. Ma come si traduce nel mondo reale questa avversione? Questo senso di repulsione può sfociare in veri e propri attacchi nei confronti delle persone omosessuali, ma non solo. Oggi il termine “omofobia” è stato sostituito da quello ben più ampio e inclusivo di “omotransfobia“. Una parola che racchiude in sé gli innumerevoli attacchi, le aggressioni (sia fisiche che verbali), le disuguaglianze basate sul genere sessuale, che deturpano quotidianamente la nostra società.
Con il numero sempre maggiore di persone che scelgono di “uscire dall’armadio” e di vivere la propria vita in modo aperto e senza nascondersi (possibilità che non dovrebbe mai essere negata a nessuno), aumentano anche i casi di omotransfobia.
Diversamente rispetto a quanto accadeva in passato, oggi le persone denunciano in maniera sempre più pubblica e decisa tali casi. Si va dagli attacchi sui social (ne sono un esempio chiaro pagine come “Le perle degli omofobi”, dove gli insulti anti-gay sono pubblicati nero su bianco da una giovane coppia) alle vere intimidazioni fisiche e verbali. L’omofobia può sfociare in vere e proprie aggressioni, che possono portare persino all’omicidio.
Questo odio può manifestarsi in diversi modi. Può comprendere atteggiamenti negativi nei confronti delle persone bisessuali, lesbiche, transessuali e gay. Tali atteggiamenti possono nascere da convinzioni errate e irrazionali, ma possono essere anche il risultato di insegnamenti ricevuti in famiglia, o di credenze religiose molto rigide.
Le persone LGBTQ+ possono subire discriminazioni basate sul loro orientamento o sulla loro identità di genere. Storie di persone che non riescono a trovare una casa in affitto per via della loro omosessualità accadono in tutto il mondo. Lo stesso vale per le persone che perdono il lavoro semplicemente perché amano una persona del loro stesso sesso.
Purtroppo l’omofobia non è solo un problema “esterno”. L’omofobia interiorizzata è una problematica che riguarda le stesse persone appartenenti alla comunità Lgbtq+, che possono avvertire un profondo disprezzo, disagio e innumerevoli sensazioni negative nei confronti dell’omosessualità, pur provando loro stesse attrazione nei confronti delle persone dello stesso sesso.
Si tratta di un problema causato generalmente da un’accettazione passiva di tutti i pregiudizi e le accuse che bersagliano la comunità gay da decenni.
Questa forma di ostilità interiorizzata può portare la persona a soffrire di un forte senso di insoddisfazione. Chi si rispecchia in questo problema potrebbe sentirsi sbagliato e potrebbe sviluppare problemi di depressione, ansia, rabbia e angoscia.
Contro l’omofobia la comunità Lgbtq+ si batte da molti, moltissimi anni. In molti Paesi del mondo si sono registrati importanti passi in avanti. Si tratta di Paesi che non hanno nascosto la testa sotto la sabbia, e che hanno ammesso l’esistenza di un problema e la necessità di trovare una soluzione. In altri Paesi, Italia compresa, la strada da percorrere è ancora lunga. Basti pensare che nel nostro Paese molti negano persino l’esistenza del problema.
Combattere l’omofobia non è semplice, ma è una battaglia fondamentale. Il cambiamento deve avvenire innanzitutto nelle coscienze di ognuno di noi. A mutare dovrebbe essere l’impostazione secondo cui “etero” equivarrebbe a “normale”, mentre tutto ciò che non è etero è sbagliato. Per raggiungere questa consapevolezza è necessaria una maggiore sensibilizzazione, non solo da parte delle famiglie e delle persone che ci circondano, ma anche da parte delle istituzioni.
Non importa che sia gay, etero o bisex, l’amore è sempre un dono prezioso, in ogni sua forma, e come tale dovrebbe essere celebrato.
Quando c’era Hitler facevi meno il furbo… finocchio di merda. Questo si è trovato a leggere Fabio Astrobello dell’Arcigay di Reggio Emilia nel corso di un’assemblea con gli studenti del liceo scientifico Moro in cui si presentava il progetto Schoolmates (Compagni di scuola), un corso pomeridiano che ha l’omosessualità come argomento di discussione, per combattere
Al liceo Aristofane di Roma sono apparse nei giorni scorsi scritte offensive e intimidatorie contro un gruppo di ragazze lesbiche presenti nell’istituto. Fuori le lesbiche dalla scuola! Il Ministero della Pubblica Istruzione ha inviato un ispettore.
Rosy Bindi ha appena affermato con forza che questo Governo non si rifa e non rifarà mai, come punto di riferimento, al modello spagnolo né a quello francese. L’Italia non accetterà mai di equiparare le coppie gay al matrimonio tradizionale. Riconoscimento dei diritti di coppia di fatto sì, ma la famiglia vera è un’altra cosa.
Ancora una vittima dell’omofobia di stato in Iran? L’interrogativo è d’obbligo quando non ci sono fonti indipendenti per le informazioni, ma secondo una notizia diffusa nelle ultime ore un uomo è stato giudicato colpevole di “lavat” (sodomia, perversione), condannato a morte e impiccato, nella città occidentale di Kermanshah. L’uomo giustiziato si chiamava Shahab Darvishi, secondo
Ha preso una posizione duramente antireligiosa Elton John (di cui abbiamo avuto occasione di parlare qualche giorno fa per piccoli problemini economici): l’accusa è in primis di omofobia, nonostante molti gay continuino a nutrire amore nei confronti della loro religione. La lingua si John si è sciolta nel corso di un’intervista raccolta da un numero
Pare che James Stewart – celebre e indimenticabile interprete di pietre miliari del cinema in b\n come “La vita è una cosa meravigliosa” e “Arsenico e vecchi merletti” (ma solo per citare i più celebri di Frank Capra) – fu mandato in un bordello dal tirannico boss della MGM, Louis B.Mayer, affinché la gente la
Fra i crimini dell’odio, quelli motivati dall’omofobia sono al terzo posto negli Stati Uniti, secondo l’ultimo rapporto dell’Fbi relativo al 2005, che raccoglie e cataloga i fatti criminosi a seconda del movente. I crimini dell’odio, infatti, sono quelli non motivati da denaro o da passione e altri interessi, ma dall’odio verso una minoranza. E secondo
Il fattore I, come Ipocrisia, sta per travolgere – non si sa bene in che senso – le elezioni americane di metà mandato, fissate per il 7 novembre. Nel campo degli ultraconservatori – fieri nemici di coppie di fatto, matrimonio fra persone dello stesso sesso e ricerca scientifica – un colpo pesantissimo ha raggiunto il
Eccola lì: un’altra sentenza della cassazione a nostro favore. Dopo il riconoscimento dei diritti ai danni morali del convivente di pochi giorni fa (spiraglio di luce per le situazioni di fatto, almeno dal punto di vista giudiziale se non propriamente legislativo), arriva fresca fresca la notizia che la corte di Cassazione di Teramo ha stabilito
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