Il 14 novembre è la Giornata Mondiale del diabete. Proprio per questa occasione vediamo meglio di cosa si tratta e quali sono le differenze tra quello di tipo 1 e quello di tipo 2.

La Giornata Mondiale del diabete cade oggi, 14 novembre, e, come si legge sul sito del Ministero della Salute, tale appuntamento “corrisponde a quella della nascita del professor Banting, che assieme al suo allievo Best isolò l’insulina nel 1921, cambiando la storia dei malati di diabete mellito, permettendone la sopravvivenza”.

Quest’anno, “il tema scelto dall’International Diabetes Federation, è l’accesso alle cure per tutti, in quanto milioni di persone nel mondo ancora non riescono a ottenere le terapie disponibili. L’obiettivo è stimolare i governi a investire maggiormente nella cura e nella prevenzione e nella diagnosi precoce affinché tecnologie, farmaci e supporto siano a disposizione di tutte le persone con diabete”.

LA CIPOLLA AIUTA PER IL DIABETE?

Diabete: cosa bisogna sapere

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Ma di cosa si tratta quando parliamo di tale patologia? Il diabete è una malattia cronica non trasmissibile caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue ed è dovuta a un’alterazione della quantità o del funzionamento dell’insulina.

Si parla di diabete tipo 1 e tipo 2 e, in tal senso, si tratta di due patologie distinte. Tra i due tipi di diabete ci sono differenze di cause, età di insorgenza, sintomatologia, terapia e anche metodo di prevenzione.

Il diabete mellito di tipo 1 è una patologia cronica, autoimmune, dipendente da un’alterazione del sistema immunitario. Essa comporta la distruzione di cellule dell’organismo riconosciute come estranee e verso le quali vengono prodotti degli anticorpi (autoanticorpi) che le attaccano. Nel caso del diabete tipo 1, vengono distrutte le cellule del pancreas che producono insulina, le cellule beta

Per quanto concerne il diabete di tipo 2, esso colpisce l’individuo quando il pancreas non produce una quantità sufficiente di insulina o se gli organi bersaglio (muscolo, fegato, tessuto adiposo) non rispondono in maniera adeguata all’ormone. In questo caso, il corpo non può utilizzare il glucosio circolante come fonte di energia. Il glucosio resta nel sangue, dove i suoi livelli diventano sempre più alti (iperglicemia), causando danni a vari organi.

A differenza del tipo 1, il tipo 2 si può prevenire.

I segnali anche nei bambini

Specie nel caso del tipo 2, esistono dei segnali che consentono di prevenire l’insorgere della malattia. In modo particolare nei bambini è possibile avere dei campanelli di allarme.

Uno dei sintomi determinati dall’aumento della glicemia nel sangue è sicuramente la poliuria, ovvero l’ aumento della quantità di urine e della frequenza delle minzioni. Un altro, conseguente a questo, è la sete eccessiva.

Infine, un terzo segnale è la polifagia, l’aumento della fame. In questo caso è associato soprattutto al tipo 1.

Terapie

Per il controllo del diabete di tipo 1, non esistono altre terapie oltre a quella insulinica. L’insulina deve essere somministrata ai bambini più volte al giorno mediante un’iniezione sottocutanea (solitamente con inettore a penna).

Un altro sistema è il microinfusore, una pompa di infusione continua, che infonde nel tessuto sottocutaneo insulina 24 ore su 24, secondo impostazioni definite e con livelli di automazione differenti.

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ultimo aggiornamento: 14-11-2022