Conoscere il proprio corpo vuol dire anche individuare i propri giorni fertili. L’arrivo delle mestruazioni per le donne è un evento importante, non solo perché significa di non essere in dolce attesa, ma anche perché è una sorta di termometro della salute. Come si fa il calcolo? È molto semplice. Il ciclo mestruale dura mediamente 28 giorni, ciò vuol dire che tra 25 e 31 giorni non si parla né di mestruazioni in ritardo né in anticipo.

Se inferiore ai 25 si parla di polimenorrea, se superiore ai 36 giorni si definisce oligomenorrea. Durante il primo giorno della mestruazione inizia la fase follicolare, così chiamata perché i follicoli portano a maturazione l’ovocita e provvedono alla sintesi degli ormoni (estrogeni e progesterone) necessari per ricostituire l’endometrio. Questa prima fase si conclude attorno al 14° giorno quando il follicolo si apre e la cellula uovo discende nelle tube di Falloppio, momento che coincide proprio con l’inizio dei due giorni fertili.

Ovviamente queste giornate potrebbero essere un po’ prima o un po’ dopo in base alla lunghezza del vostro ciclo. È importante sapere che gli spermatozoi sopravvivono nel corpo di una donna fino a 4/5 giorni. Ciò vuol dire che per sperare in una gravidanza si devono avere rapporti anche nei giorni prima del momento di massima fertilità.

Se non vi fidate dei conti, focalizzate sulle perdite. In questa fase dovreste avere una produzione maggiore di muco. Nei giorni che precedono l’ovulazione, il muco vaginale diventa più fluido ed elastico per facilitare la risalita degli spermatozoi nel canale vaginale e arrivare all’ovulo. Osservando tutte le mattine il muco e per almeno 3 cicli mestruali potrai imparare a riconoscere le differenze tra periodo fertile e infertile.

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ultimo aggiornamento: 29-06-2017