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Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin l’ha fortemente voluto e si celebrerà il 22 settembre. Di cosa stiamo parlando? Del Fertility Day, un giorno che, secondo le spiegazioni di oggi, dovrebbe servire a sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alla fertilità e alla maternità, ma che nei fatti, a causa di una campagna social pessima, altro non è un flop colossale.

Il Piano Nazionale per la Fertilità: “Difendi la tua fertilità, prepara una culla nel tuo futuro” pubblicato sul sito del Ministero è articolato e molto lungo, mentre sui social sono stati pubblicati degli slogan che sono subito stati presi di mira sui social. E questa volta giustamente: come potete vedere leggere nella nostra galleria di immagini si leggono cose incredibili, che non sono battute, ricordiamole, ma parole ufficiali del nostro ministero della salute.

Perché questa campagna, fatta così come è stata fatta, fa acqua da tutte le parti? Ecco i vari perché secondo noi, ma voi siete liberissimi di aggiungere i vostri!

  1. La donna viene relegata al ruolo di madre: ma noi donne siamo anche altro!
  2. Gli slogan fanno pressioni e lanciano velate accuse a molte donne: le donne che non vogliono avere figli, ma anche quelle che, purtroppo, non li possono avere. Le donne che li hanno tardi, le donne che scelgono di averne uno solo… Non è un crimine!
  3. Gli slogan fanno sembrare l’avere figli non una scelta personale di coppia, ma un dovere verso la società o verso lo stato: Mussolini ne sarebbe fiero!
  4. Le donne sanno bene che l’orologio biologico è inesorabile, ma piuttosto che ricordarmelo, caro Ministero, perché non spingi perché vengano agevolate tutte quelle condizioni che consentirebbero alla coppia di “pianificare” la maternità con tranquillità? Ad esempio contratti decenti, maternità obbligatoria per tutte, paternità per tutti i papà, asili nido pubblici a prezzi accessibili… E non nascondiamoci dietro i bonus bebè che lasciano il tempo che trovano.
  5. Perché se si parla di avere figli solo la donna è citata in causa? Ai maschietti mai niente, eh, mi raccomando!
  6. I messaggi che passano da queste immagini sono deleteri per tutte le donne che non hanno bambini, per scelta o perché non possono: c’è il rischio che si sentano additate come donne e cittadine a metà, se non di serie B.
  7. Non trascuriamo, poi, il fatto che la campagna pare rivolgersi solo a coppie etero. Ah già, il partito del ministro era contro le unioni civili e anche la stepchild adoption, oltre che contro la gestazione di una donna per dare un figlio a una coppia di genitori omosessuali. Ma questa è un’altra storia, purtroppo!

Come dicevano negli anni Sessanta? L’utero è mio e me lo gestisco io… Ecco, meglio ricordarlo al Ministero!

Foto | Facebook

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ultimo aggiornamento: 01-09-2016