Perlana for Women è il progetto di responsabilità sociale ideato da Perlana nel 2013 e realizzato quest’anno in collaborazione con Telefono Rosa, con l’obiettivo di dare sostegno concreto alle donne che arrivano da esperienze traumatiche e per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema importante. Nella prima edizione il progetto, finalizzato a sostenere il mondo femminile, ha affiancato l’associazione Susan G. Komen Italia sponsorizzando la corsa podistica Race for the Cure di Roma per raccogliere fondi a favore della lotta contro i tumori al seno.

La seconda edizione è stata avviata nel 2015, con un sostegno sull’imprenditoria in rosa. Nel 2017 la collaborazione con Telefono Rosa, per dare un aiuto concreto alle donne vittime di violenza. Noi abbiamo voluto intervistare la presidente di Telefono Rosa e anche la marketing manager di Perlana.

Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente di Telefono Rosa, ci ha raccontato un po’ di questo progetto:

Come/quando nasce la collaborazione fra Telefono Rosa e Perlana?

Siamo stati cercati da Perlana per avviare insieme un progetto. Dopo che le donne vittime di violenza sono state ospitate nelle nostre case rifugio, si apre un periodo di incertezza e le donne vivono nel buio se non vengono aiutate: hanno bisogno di un sostegno anche per cose materiali e di vita quotidiana, come prendere una casa in affitto, arredarla, trovarsi un lavoro. Hanno bisogno di corsi da seguire per ricominciare a vivere anche nel mondo del lavoro, hanno necessità di essere aiutate a scrivere un curriculum e prepararsi per i colloqui. Il progetto con Perlana è un progetto ampio di reinserimento nella vita, insieme ovviamente ad eventuali figli.

In cosa consiste, nello specifico, il progetto Perlana for Women?

Questa è la parte pratica del progetto, quella che permette alle donne di ricominciare a vivere. Ma il progetto prevede anche il sostegno psicologico per donne e per eventuali ragazzi coinvolti, senza dimenticare il sostegno legale: le donne vittime di violenza che decidono di appoggiarsi al Telefono Rosa vengono seguite a 360 gradi, non vengono mai lasciate da sole. Le donne vittime di violenza vivono un isolamento terribile, noi cerchiamo di combatterlo stando vicino alla donna, dandole delle sicurezze, aiutandola a uscire da questo girone infernale.

Come si articolano i corsi, chi può aderire e come?

Ai progetti non può aderire chiunque, ma solo le persone che sono seguite da Telefono Rosa o dalle case rifugio o dai centri di accoglienza. Ci sono dei test che utilizziamo per capire dove la donna può andare, verso quale strada, verso quale preparazione, per trovare i corsi più adatti per ognuna delle donne che noi seguiamo. Cerchiamo di dare sostegno a 360 gradi, anche ai bambini che sono le vittime inconsapevoli spesso della violenza e degli abusi e che per questo hanno bisogno di supporto.

Da quando il progetto è partito quante donne hanno beneficiato dei corsi?

Con Perlana il progetto è partito lo scorso anno, alla fine di dicembre, e adesso stiamo aiutando la quinta donna, Tre hanno già ricominciato una loro vita.

Come affronta Telefono Rosa il problema della violenza sulle donne?

Telefono Rosa ha un centro dove tutto è nato: qui si ricevono le telefonate e si danno consulenze di natura legale, psicologica e bancaria. L’associazione si occupa di violenze e abusi, così come dello stalking e dello stupro, l’attività purtroppo principale. Dove c’è necessità ci sono le case rifugio, case finanziate da regione e comune, nelle quali le donne sono affiancate da personale specializzato. C’è anche il lato prevenzione, che da 12 anni portiamo avanti con il progetto “Le donne un filo che unisce culture e diverse“, che inizia il 25 novembre, Giornata Mondiale per la Lotta alla Violenza sulle Donne, nelle scuole incontrando donne provenienti da diversi paesi o uomini che si sono interessati al problema. Si fanno incontri con i ragazzi che hanno come obiettivo quello di far produrre video, poesie, canzoni, che riguardano i diversi temi della violenza. L’8 marzo vengono premiate le scuole i cui progetti sono risultati più meritevoli. 32 scuole romane hanno partecipato e arrivano anche scuole della provincia, allargando così il raggio di azione importantissimo della prevenzione. Se ci fossero più fondi vorremmo fare molto di più!

Ci sono in programma nuovi progetti a sostegno delle donne vittime di violenza nel futuro di Telefono Rosa?

Certo, noi continuiamo a lavorare soprattutto con i ragazzi facendoli diventare protagonisti così da loro si riesce a ottenere tanto, tantissimo. L’obiettivo è quello di raggiungere tutte le scuole della regione: abbiamo presentato un progetto su 12 regioni italiane, molto bello, sperando di vincerlo, per una forma di prevenzione particolare che consentirebbe anche uno scambio tra i ragazzi provenienti da diverse realtà per capire com’è percepita la violenza nelle diverse realtà.

Ringraziamo il presidente di Telefono Rosa per il tempo che ci ha dedicato. Ed ecco cosa ci ha raccontato Sara Bottaro, marketing manager di Perlana:

Come è nata la collaborazione con Telefono Rosa?

E’ nata per sostenere un’attività che avesse come fine ultimo fare qualcosa per aiutare le donne: ogni due anni noi avviamo e sosteniamo attività di questo tipo, internamente all’azienda decidiamo cosa sostenere e quali progetti avviare, ad esempio in passato abbiamo sostenuto iniziative per la lotta contro i tumori al seno o, come in questo caso, abbiamo preso la decisione di aiutare le donne ad avere una vita migliore. A questo punto, decisa la tipologia di intervento, siamo andati a cercare associazioni, enti e onlus, che sono più esperti di noi, che combattono accanto a queste donne ogni giorno, per concretizzare questo progetto. Tra le varie opzioni c’era Telefono Rosa, un’associazione che aiuta le donne vittime di violenza, sostenendole e dando loro una mano a riprendere le redini della propria vita. Volevamo qualcuno di affidabile, credibile e riconosciuto tra le donne.

In cosa consiste, nello specifico, il progetto Perlana for Women?

Noi avevamo deciso di stanziare una somma di denaro da devolvere all’associazione al fine di aiutare economicamente donne che hanno bisogno di ritrovare una vita normale dopo essere state vittime di violenze. I finanziamenti passano sempre attraverso associazioni che hanno il compito di trasformare i soldi in progetti: l’obiettivo principale per queste donne è ricominciare una nuova vita. Abbiamo deciso con Telefono Rosa di finanziare dei corsi di formazione, dando la possibilità a queste donne di ricominciare a vivere, ognuna secondo le proprie attitudini, aspettative, esperienze pregresse. Tramite Telefono Rosa siamo stati in grado di far conoscere il progetto a un pubblico decisamente molto ampio: collaborare con loro rende più ufficiale e autorevole il progetto stesso, per mostrare l’intenzione dell’azienda di fare qualcosa di concreto al di là di quello che fa tutti i giorni. Il progetto è iniziato nel 2013 per fare qualcosa di concreto.

Ci sono altri progetti analoghi per il futuro nel gruppo?

Sì, ancora non abbiamo deciso che tipo di progetto sarà: i progetti iniziano ogni due anni, nel 2018 penseremo a quello che inizierà nel 2019. Non è facile, ma continueremo sicuramente. E’ molto importante, perché se ne parla, si parla di questioni sociali importanti, in qualche modo tutti se lo aspettano perché noi abbiamo dato il via a una serie di attività che sono concrete e fondamentali. Anche se, al momento, non abbiamo ancora deciso cosa fare e da chi farci aiutare, sicuramente il progetto va avanti.

Queste sono le iniziative di cui ci piace parlare!

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ultimo aggiornamento: 21-12-2017