
Le statue, scoperte nel 1918 a Ostia, rappresentano l’imperatore Marco Aurelio e sua moglie Faustina e sono state realizzate nel 175 dC. I particolari aggiunti dal premier del governo italiano nel 2010 avevano fatto alzare le voci contrarie di molti amanti ed esperti d’arte.
Riparare opere d’arte di epoca classica… non si tratta certo di una novità, anzi di un’abitudine che andava molto in voga nel recente passato, ma che oggi è stata giustamente deprecata. Se poi ad aggiungere un pene, una mano ed una nuova punta per la sua spada al dio della guerra – nonché una mano finta (e fatta male) alla dea dell’amore, è proprio il primo ministro, che ospita le statue nella sua residenza governativa… allora stiamo andando nella direzione opposta dell’esempio virtuoso.
Ad occuparsi dell’aggiunta delle protesi era stato l’architetto personale di Berlusconi, Mario Catalano, che aveva speso 70.000 euro, scatenando l’ira dell’opposizione.
L’unico aspetto positivo è che almeno aveva utilizzato materiali removibili collegati tramite magneti e Giovanna Bandini, che ne ha curato la rimozione, non ha rilevato danni. Ieri, mercoledì 27 marzo 2013, il Messaggero ha potuto dare la notizia della fine del ‘capriccio’ di Berlusconi e del ritorno delle statue alla loro fattura originaria.