Festival Cinema Venezia 2013: il red carpet de L'Intrepido di Gianni Amelio, le foto

Al Festival del Cinema di Venezia 2013 è stato presentato L’Intrepido il film di Gianni Amelio con Antonio Albanese, Livia Rossi, Gabriele Rendina, Alfonso Santagata, Sandra Ceccarelli. Tutte le foto del red carpet sono su Style & Fashion 2.0

In occasione del red carpet del film L’Intreprido di Gianni Amelio, Gabriele Rendina e Sandra Ceccarelli hanno scelto di indossare abiti della collezione Emporio Armani. Gabriele Rendina ha indossato uno smoking nero Emporio Armani. Rendina ha indossato abiti Emporio Armani anche in occasione del photocall del film, mentre Sandra Ceccarelli ha indossato un abito lungo in seta blu elettrico della collezione Emporio Armani.

In occasione della 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, Jaeger-LeCoultre rinnova il proprio impegno nei confronti di Emergency, anche l’attrice Valeria Solarino ha voluto aderire al progetto sfilando sul red carpet del film di Gianni Amelio “L’intrepido” realizzando spettacolari bolle di sapone. Anche il Direttore artistico della Mostra Alberto Barbera si è unito al gioco di bolle di sapone simbolo del progetto charity “Jaeger LeCoultre for Emergency: It’s Time to Help Sierra Leone”.

Ecco come Gianni Amelio ciracconta L’Intrepido: “All’inizio delle riprese l’ho definito una commedia, ma in tanti saranno pronti a smentirmi, anche se si ride parecchio. Perché c’è pure chi si commuove e versa qualche lacrima. L’ho scritto di getto, sul corpo e l’anima di un attore che amo molto e con il quale da tempo avevo voglia di lavorare: un soggetto “su misura” ma non troppo, che mi facesse competere con il suo talento scoprendone qualche lato nuovo, scommettendo su delle sorprese. E accanto a lui ho voluto due giovani ancora sconosciuti, un ragazzo e una ragazza di vent’anni, che regalassero un po’ della loro innocenza agli altri protagonisti. L’intrepido è ambientato oggi, in Italia. Ma non per respirare “l’aria del tempo”, piuttosto per trattenere il fiato. Da qui la sua anomalia rispetto ai film che ho fatto finora e la sua fedeltà a certe cose che mi stanno a cuore da sempre. In questo senso si può leggere il titolo, che riporta ai fumetti che divoravo da ragazzino. In quel giornaletto c’erano figure illustrate ma io le credevo reali; si narravano storie fantasiose ma io pensavo che la vita fosse quella. E soprattutto aspettavo di settimana in settimana il seguito dell’avventura, per la necessità di un lieto fine. Proprio come adesso.“