
I wanted to undress the letters from the alphabetical presence” he says – then Teo started focusing on the pureness of the shape, the pregnancy of geometry in the fundamentals of life, gradually taking distance from walls and lettering…
ALEA IACTA EST, poche ore separano questo sonnacchioso sabato di fine settembre (nonché l’ultimo dell’estate 2013) dalle 19.00, quando Moneyless, alta voce artistica contemporanea, incontrerà nuovamente le strade della capitale, in un accadimento che coinciderà fisicamente con gli spazi della galleria 999Contemporary di Roma. Grafiche, venti e culture digitali ispirate alla strada, seguendo un percorso che proprio dalla vitale rete urbana tra buona parte della sua costante ispirazione. Complessità strutturali, visioni e prospettive multiple che proprio nell’epurazione identificano un sentiero di apertura interpretativa, ricondotte alla filosofia dell’assemblaggio delle forme e degli elementi, con innumerevoli rimandi platonici contestualizzati e resi attuali dalla démarche di un artista le cui opere hanno viaggiato sia in Europa che altrove, come già nella romana via della Vite in primavera e negli USA, presente con un Permanent wall painting curated by Gianluca Marziani/999 Gallery al Palazzo Collicola di Spoleto.
[img src=”https://media.artsblog.it/m/mon/moneyless-alea-iacta-est-alla-999contemporary-di-roma/monyless-999contemporary-muro.jpg” alt=”Moneyless | Alea Iacta Est | alla 999Contemporary di Roma, muro” height=”380″ title=”Moneyless | Alea Iacta Est | alla 999Contemporary di Roma, muro” class=”post centered”]
Ma sono le sue ultime sperimentazioni che ci coinvolgono contestualmente fino al 20 ottobre 2013, pezzi di un percorso esistenziale iniziato agli albori degli anni ’80, e condensato nelle testimonianze attuali che saranno esposte proprio a partire da stasera, a cura di Gianluca Marziani, con il supporto di Stefano S. Antonelli e l’assistenza di Federica Maiucci, Giada Guria e Claudia Grasso.
La guida di un ritorno alle origini che segue lo spirito della citazione di Henry David Thoreau:
I went into the woods because I wished to live deliberately, to front only the essential factsof life and not, when I came to die, discover that I had not lived. I wanted… to live so sturdily and Spartan-like as to put to rout all that was not life, to cut a broad swath and shave close, to drive life into a corner and reduce it to its lowest terms.
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Via | 999gallery.com