La Rai – Radiotelevisione Italiana il 3 gennaio 2014 compirà 60 anni. All’ingresso della sede principale della Rai, in viale Mazzini 14 a Roma, è presente la celebre statua raffigurante un cavallo, diventata negli anni un vero e proprio simbolo: si tratta di un’opera dello scultore Francesco Messina (Linguaglossa 15 dicembre 1900 – Milano 13 settembre 1995), intitolata “Cavallo morente”.
La scultura dell’artista siciliano misura 4,60 metri di altezza e 5,50 di lunghezza, e pesa, compresa la base, 25 quintali. L’opera fu commissionata all’artista nel 1964 dall’allora Direttore Generale Marcello Bernardi e ci vollero due anni per realizzarla. Il 5 novembre 1966 la scultura fu collocata nell’attuale sede.
Chi è Francesco Messina
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Francesco Messina è considerato dalla critica tra i più grandi scultori figurativi del Novecento, insieme a Giacomo Manzù, Arturo Martini, Marino Marini e Felice Mina, ed è l’autore di alcuni dei maggiori monumenti del Novecento italiano. Le sue opere sono esposte nei più prestigiosi musei del mondo: Berna, Zurigo, Goteborg, Oslo, Monaco di Baviera, Parigi, Barcellona, Berlino, San Paolo del Brasile, Buenos Aires, Venezia, Mosca, San Pietroburgo, Vienna, Washington, Tokio.
Oltre al Cavallo della Rai, c’è un’altra opera meno nota che raffigura quattro grandi cavalli in movimento, anch’essi in bronzo. I cavalli dovevano far parte di una grande quadriga destinata al prospetto del Palazzo dei Congressi nel quartiere EUR di Roma, ma l’opera, che prevedeva dimensioni doppie rispetto alla grandezza naturale (altezza 4,50 metri, larghezza 6,30 metri), non venne mai realizzata a causa della guerra.
I quattro modelli in gesso furono realizzati nel 1941 e, rimasti a Messina, furono fusi in bronzo a spese dell’amico dello scultore Giovanni Leone che acquistò l’opera. In seguito i calchi vennero distrutti. Dal 1970 i cavalli (2,16 metri di altezza alla testa, 2,66 metri di lunghezza e 96 centimetri di larghezza) sono esposti nella proprietà privata di Leone alle porte di Formello.
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