
Sono sempre di più in Italia le iniziative che mettono l’arte al centro di una terapia psicofisica per persone con disabilità mentale. Consapevoli dell’importanza di potenziare sempre di più le strutture degli istituti di cultura in tutti i suoi aspetti sociali e culturali, la Regione Lombardia, alla stregua di esperienze internazionali, promuove AccessibilMente. Il progetto formerà gli operatori culturali nel rendere la visita al Museo un’esperienza appagante per tutti coloro che hanno una patologia mentale. Progettato dalla Struttura musei, biblioteche, archivi e soprintendenza beni librari della Direzione generale culture, identità e autonomie della Regione e patrocinato da Icom Italia (International Council of Museums) AccessibilMente è promosso dalla clinica Villa Santa Maria con sede a Tavernerio di Como, che cura e riabilita bambini e ragazzi affetti da patologie neuropsichiatriche. Tre sono gli incontri presso Palazzo Lombardia di Milano, dal 13, 20 e 27 gennaio 2014, con un modulo di 18 ore complessive.
Il corso di formazione (gratuito) mira ad avvicinare le strutture museali a persone con diverse patologie come autismo, sindrome di down, demenza senile e molte altre disabilità cognitive e neuropsichiatriche. Nessuna teoria scientifica testa i benefici psicologici derivati da una tale esperienza, ma è stato più volte verificato l’impatto positivo dell’arte sui disabili mentali.
L’esposizione all’arte in senso generale è in grado di non solo di influenzare positivamente lo stato di benessere individuale, ma addirittura di migliorare la spettanza di vita, spiega il professor Enzo Grossi, direttore scientifico di Villa Santa Maria. Se ciò vale per la popolazione generale, ancora di più è importante per soggetti con disabilità mentale di vario grado.
Le lezioni di AccessibilMente andranno ad analizzare sia gli aspetti generali delle disabilità, sia la loro specifica percezione dello spazio e l’impatto che ogni tipologia di ambiente potrebbe avere sul visitatore diversamente abile, sia gli approcci da adottare in base alle diverse patologie, sia il ruolo esercitato dalla cultura nella sfere del benessere individuale attraverso elementi di neuroestetica. Non mancherà di studiare i benefici di attività manuali e di creazione artistica, come la manipolazione della ceramica e lo studio di iniziative importanti come “L’Atelier dell’Errore a Bergamo”, laboratorio di arti espressive presso il Museo Civico di Scienze Naturali.
L’arte ancora come strumento efficace per liberare le emozioni e trasformare la bellezza in una meravigliosa esperienza esistenziale. Una società sempre più consapevole dell’importanza dell’inserimento nel tessuto sociale di persone con disabilità sia fisica che mentale è una società che non potrebbe chiamarsi tale, senza reputare fondamentali i diritti di tutti.
Foto| Musei Senza Barriere e Arca Onlus, Milano