Sono passati oltre 10 anni da quando Monica Lewinsky è stata protagonista assoluta dello scandalo sessuale più famoso degli Stati Uniti. Nel 1998 aveva solo 22 anni ed era la stagista del Presidente, Bill Clinton, con il quale consumò quello che è stato definito un rapporto improprio. Il ha fatto la storia della politica americana, non solo per quello che ha rappresentato, ma per la famosa bugia di Clinton e per la dignità con cui sua moglie ha affrontato i media.
La signorina Lewinsky, ai tempi, non ha certamente fatto una bella figura, e lo dimostra la malizia con cui il termine stagista viene spesso utilizzato oggi. Di rendente, ha ripercorso quel difficile momento, in un’intervista televisiva al National Geographic durante cui ha dichiarato:
Sono stata la donna più umiliata sulla faccia della Terra. Vedere la mia storia strappata e trasformata in nel rapporto Starr (il giudice Kenneth Starr ha indagato sui comportamenti del presidente creando un dossier da 500 pagine ndr.) con le cose stravolte oppure con le cose che pensavo fossero state cancellate dal mio computer, quella è stata una violazione continua. Essere nel mezzo di una tempesta mediatica è allarmante, spaventoso.
Ha sostenuto di essere stata attaccata così perché donna. Che le donne siano sempre l’anello debole è purtroppo vero, ma in questo caso il genere non è sicuramente quello che ha fatto la differenza. È forse l’aver conservato gli indumenti indossati durante il famoso rapporto con il materiale biologico di Clinton o l’aver sedotto l’uomo più importante del Mondo in quel momento ad aver messo la stagista Monica in una situazione di debolezza. La loro storia parlava di tutto tranne che d’amore. E la signorina Lewinsky non è sicuramente Olivia Pope, anche se il personaggio di Shonda Rhimes ha probabilmente preso spunto anche da lei.
L’intervista sarà parte della serie del canale National Geographic chiamata “The 90s: The Last Great Decade“, che andrà in onda domenica prossima.