
Il pittore piemontese Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907) dipinse il suo quadro più emblematico, “Il Quarto Stato” nel 1901. Inizialmente l’opera era intitolata “Il cammino dei lavoratori” e rappresenta la conclusione di un percorso dell’artista dedicato al tema dello sciopero dei lavoratori: il primo dipinto fu “Gli ambasciatori della fame” (conservato presso la Civica Galleria d’Arte Moderna di Milano) nel 1892, seguito da “La Fiumana” (Pinacoteca di Brera) nel 1898.
Nel primo quadro della serie sono presenti tre uomini che avanzano verso lo spettatore, molto distaccati rispetto alla folla che resta sullo sfondo. E’ però già presente il personaggio centrale, con il gilet e la giacca portata su una spalla, che ritroviamo in tutte e tre le opere. La donna con il bambino in braccio sulla destra dello spettatore è presente soltanto da “La fiumana” in poi. Quest’ultimo quadro e l’opera del 1901 differiscono di poco a livello di soggetti. I colori sono molto più evocativi e caldi nel terzo.
“Il Quarto Stato”, opera realizzata dopo anni di studio, fu esposta alla Quadriennale di Torino: il dipinto fu acquistato dal Comune di Milano solo nel 1920 e oggi si trova al Museo del Novecento. E’ la prima opera che si incontra lungo il percorso espositivo, in una suggestiva sala dedicata. La tela, grande 293 × 545 cm, è stata eseguita con tecnica divisionista.
Per conoscere meglio il lavoro di questo artista (che si suicidò a soli 39 anni) a Volpedo, in provincia di Alessandria, c’è la sua casa-studio: si trova in via Rosano 1, ed è visitabile a ingresso gratuito. Da maggio a settembre il museo è aperto il sabato e la domenica dalle 16.00 alle 19.00, da ottobre ad aprile il sabato e la domenica dalle 15.00 alle 17.00. La casa natale del pittore invece è in via Garibaldi.