
ROME, ITALY - NOVEMBER 27: Italian Senator Alessandra Mussolini (Benito Mussolini's granddaughter and Sophia Loren's niece) holds her pro-Berlusconi speech during the discussion before the votes over Silvio Berlusconi's Parliament expulsion on November 27, 2013 in Rome, Italy. Italian Senators will vote today on whether to expel the center-right leader and former Prime Ministre Silvio Berlusconi from parliament over a conviction for tax fraud. (Photo by Franco Origlia/Getty Images)
L’eurodeputata di Forza Italia e membro della Commissione Libe Alessandra Mussolini si è scoperta pittrice: dal 5 all’8 febbraio 2015 presso la Galleria Plus Arte Puls di Roma saranno in esposizione i suoi quadri, in una mostra chiamata “Graffi”.
Un riferimento ai ‘graffi’ della vita, ha spiegato Mussolini all’Ansa:
“Io invece delle sedute analitiche o di farmi venire l’herpes, ho scelto le tele. Non lo avrei mai pensato. Evidentemente avevo un bisogno di esprimermi che è venuto fuori. È qualcosa che parte da dentro, anche violento, che non puoi fermare”
L’incontro con l’arte è avvenuto per caso:
“Mai preso un pennello in mano. A scuola, a educazione artistica, non ero brava, non sono un’appassionata d’arte e l’idea della tela bianca da riempire mi ha sempre turbato. Un giorno di settembre, però, sono uscita con mio figlio Romano e ho comprato tele e colori […] guardo in modo diverso il paesaggio delle città. I palazzi che dipingo raccontano una solitudine, perché sono vuoti, senza un’anima. È la vita: poca realtà su un mare di astrattismo. I graffi sulla tela è quello che ti accade, nel bene e nel male. Dipingo per me e il risultato mi ha sorpresa perché sono riuscita a ritrarre quelle che vedo come periferie dell’animo umano. Ma mai pensato di mostrare i miei quadri, nè di venderli: sono come figli e solo mia mamma ne ha uno in ‘affido’. Alla mostra, li accompagnerò personalmente, in macchina, come fossero i miei bambini”
E, in merito alle possibili critiche, ha precisato:
“Un conto è il parere dei figli, un conto quello di un mondo che non conosco. L’importante però è che quando dipingo mi sento bene. E che finalmente ho superato il disagio della tela bianca”