
A Mosca una mostra celebra l’iperrealismo sovietico con centinaia di scene quotidiane che vanno dai ritratti ai panorami, accomunati tutti dall’essere stati realizzati nell’ex URSS dagli anni Settanta agli Ottanta del secolo scorso. Come è noto, l’iperrealismo è un genere di pittura basato sulla riproduzione di un soggetto fotografico.
Secondo Kiril Svetlyakov, curatore della mostra:
Gli artisti degli anni ’70 e ’80 furono i primi a realizzare che la realtà è un’illusione. Come accadeva nei giorni della Guerra fredda quando la realtà veniva costruita attraverso i media con l’ausilio di una macchina fotografica. Per tutti la guerra era un evento in cui la gente veniva uccisa e moriva. Ma la Guerra fredda era una pace illusoria, potenzialmente molto pericolosa. Un’ambiguità che venne riflessa nell’iperrealismo sovietico, che propone un iperrealtà che non corrisponde alla realtà come la vediamo con i nostri occhi.
Non è un caso che il titolo della mostra sia La realtà che diventa un’illusione ed è allestita presso la galleria Tretyakov fino al prossimo luglio.