
Probabilmente sono i gioielli più antichi del mondo e la loro storia è singolare. Sono stati nel Museo di Storia Naturale di Zagabria, in Croazia, per un secolo, senza che nessuno li considerasse; poi un paio di anni fa l’antropologa Davorka Radovcic se li è trovati dinanzi mentre studiava una collezione di reperti dell’uomo di Neanderthal e ha capito di essere dinanzi a qualcosa di unico: nove artigli di aquila che risalgono a 130mila anni fa.
La scoperta ha dato il via a uno studio internazionale pubblicato all’inizio di aprile su una rivista scientifica. Il sito di Krapina, circa 50 chilometri a nord di Zagabria, ha riportato alla luce la più vasta collezione conosciuta di fossili di Neanderthal. Non possiamo sapere se questi artigli avessero un valore votivo, ma ci danno un’immagine molto più raffinata di quanto si credesse dell’uomo di Neanderthal.
Commenta la dottoressa Davorka Radovcic:
In questa collezione abbiamo resti di tre o quattro esemplari di aquila. Sappiamo che era un’abitudine, cercavano artigli che potessero essere combinati assieme. Forse pensavano di assorbire le qualità dell’aquila. La vedevano come un cacciatore formidabile nel loro ambiente e per questo la apprezzavano, per una qualità così importante nella loro vita.