
A 2,000-year-old commemorative stone inscription dedicated by the Roman army to Roman Emperor Hadrian, is seen in east Jerusalems Rockefeller museum on October 21, 2014. The stone, which measures a metre by a metre-and-a-half(three feet by five feet)and weighing a tonne, was found near Jerusalem's Old City's Damascus Gate and has been called "among the most important Latin inscriptions" discovered in the Holy City as it sheds light on the ancient Jewish revolt against the Roman Empire. AFP PHOTO/MENAHEM KAHANA (Photo credit should read MENAHEM KAHANA/AFP/Getty Images)
Inaugura venerdì 8 maggio 2015 Brixia, il parco archeologico di Brescia romana, uno dei siti archeologici di epoca romana più grandi individuati a nord di Roma.
Un percorso che porta alla quarta cella del santuario repubblicano proprio come nell’antichità, il collegamento con il teatro romano e la possibilità di vedere – letteralmente – il passato attraverso appositi occhiali, primo esempio italiano di sperimentazione di realtà aumentata all’interno del panorama artistico e archeologico.
L’apertura del sito coinciderà con l’inaugurazione della mostra “Brixia. Roma e le genti del Po” allestita presso il Museo di Santa Giulia e aperta al pubblico dal prossimo 9 maggio fino al 17 gennaio 2016. Con un unico biglietto d’ingresso si potranno visitare entrambe.
Brescia, anticamente denominata Brixia, è una delle città del settentrione che possiede la maggior quantità di beni archeologici dell’epoca.
Molti reperti sono stati rinvenuti nel sito archelogico e collocati all’interno del museo per la mostra, composta complessivamente da circa 500 opere.
Fra i molti capolavori vi figurano il Frontone di Talamone, in terracotta ad alto rilievo e colorata, rappresentante il mito dei Sette contro Tebe; un busto fittile di guerriero, scultura in terracotta proveniente da Ravenna; Kelebe, grande vaso decorato a figure, da Adria; una statua panneggiata da Piacenza; una statua femminile realizzata da artista greco, da Milano; una lastra architettonica a rilievo, raffigurante l’abbraccio tra Dionisio ed Arianna, da Rimini; l’affresco di Sirmione, con l’immagine di un poeta che si ritiene fosse Catullo, nato a Verona e a lungo residente sul Garda.
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