
KHAZAIR, IRAQ - JUNE 30: Desperate Iraqi women at the Khazair displacement camp for those caught-up in the fighting in and around the city of Mosul wait for food and other items being dispensed by the Iraqi Red Crescent society on June 30, 2014 in Khazair, Iraq. Khazair is now home to an estimated 1,500 internally displaced persons (IDP's) with the number rising daily. Tens of thousands of people have fled Iraq's second largest city of Mosul after it was overrun by ISIS (Islamic State of Iraq and Syria) militants. Many have been temporarily housed at various IDP camps around the region including the area close to Erbil, as they hope to enter the safety of the nearby Kurdish region. (Photo by Spencer Platt/Getty Images)
Le donne sono vittime delle peggior cose. Tra le brutalità che sono costrette a sopportare dall’Isis, adesso c’è la ricostruzione dell’imene. Prima vengono violentate barbaramente e poi per essere cedute come vergini in sposa ai militanti devono sopportare un intervento chirurgico molto invasivo.
La notizia è stata denunciata dall’Onu. A raccontarlo è stata una ragazza ridotto allo stato di schiava-sessuale dai jihadisti costretta a subire 20 interventi chirurgici di rudimentale ricostruzione dell’imene (non immaginiamo i nostri ospedali con i nostri chirurghi) per ognuno degli altrettanti miliziani che l’hanno formalmente ‘sposata’ per poi abusare di lei.
Come avviene l’intervento? Sono operate in anestesia locale prevede di “riparare” l’imene usando normali punti di sutura riassorbibili. In questo modo al primo rapporto sessuale dopo l’intervento ricostruttivo la membrana si rompe nuovamente, causando perdite di sangue, che simulano la perdita della verginità.
Una simulazione, nulla più. Nessuno potrà ridare a queste ragazze la spensieratezza, nessuno può riparare con qualche punto di sutura quello che è stato distrutto e mortificato. Questa prassi va oltre le mutilazioni genitali, oltre la definizione di orrore. E non è sufficiente indignarsi davanti a quello che stanno vivendo queste giovani donne.