
An employee dressed as a toy soldier outside FAO Schwarz on 5th Avenue in New York May 18, 2015. The famous toy store, founded in 1862, the oldest toy store in the United States and in its current location since 1986, will be closing in July 2015 due to rising rents. The FAO Schwarz brand is now exclusively operated by Toys "R" Us Inc., which is currently shopping for a new location for the brand. AFP PHOTO / TIMOTHY A. CLARY (Photo credit should read TIMOTHY A. CLARY/AFP/Getty Images)
La crisi non guarda in faccia a nessuno, soprattutto ai sogni e a chi fa sognare. Così un affitto troppo alto mette il lucchetto alle porte di quello che è stato il tempio del gioco a New York: F.A.O. Schwarz.
Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, dirò solo una parola: “Big”, il film in cui Tom Hanks diventa bambino e si ritrova a saltellare su una tastiera gigante, ce l’avete presente? Bene, quella maxi pianola si trovava da Schwarz, il regno dei giocattoli, aperto da emigranti tedeschi arrivati nella Grande Mela con il sogno americano.
Da Shwarz trovavi davvero di tutto: maxi peluche, soldatini di piombo, di stagno, marionette, bambole e pupazzi di ogni misura. Si andava da FAO Schwarz anche solo per guardare – e toccare – senza comprare, una tradizione per tanti bambini. E di bambini, lì sulla V Avenue ce ne sono passati tantissimi, da quel lontano 1870, quando Frederick August Otto Schwarz aprì il suo bazar da fiaba.
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Una fiaba con un amaro finale, perchè il prossimo 15 luglio il negozio chiude i battenti. Motivo? Un affitto troppo alto da pagare e una concorrenza spietata. Una decisione triste per tutti, proprietari in primis, che hanno deciso di lasciare lo storico negozio prima della scadenza del contratto nel 2017, presa dal gruppo Toys’R’Us, dal 2009 proprietario del marchio Fao Schwarz.
L’intento è quello di trovare una nuova sede, ma la situazione non è facile, perchè gli affitti nel cuore di Manhattan non hanno cuore e poi nell’area di Times Square, Toys’R’Us possiede già un enorme store sulla Broadway. Per ora l’unica certezza è che i giocattoli continueranno ad essere venduti online, ma non si saltellerà più sulla tastiera. Peccato.
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