
A picture taken on March 14, 2014 shows a partial view of the theatre at the ancient oasis city of Palmyra, 215 kilometres northeast of Damascus. From the 1st to the 2nd century, the art and architecture of Palmyra, standing at the crossroads of several civilizations, married Graeco-Roman techniques with local traditions and Persian influences. AFP PHOTO/JOSEPH EID (Photo credit should read JOSEPH EID/AFP/Getty Images)
Non soltanto distruzione delle antiche rovine di Palmira, ma anche la morte di colui che è stato per anni il prestigioso custode di questo sito archeologico.
Gli jihadisti dello Stato islamico hanno decapitato proprio a Palmira Khaled Asaad, ottantaduenne studioso di archeologia e direttore per oltre cinquant’anni proprio dell’Antica città della Siria. A rendere nota la notizia è stato oggi l’attuale capo dei servizi archeologici e musei siriani Maamoun Abdulkarim, citato dal Guardian.
Palmira, #Isis decapita l’archeologo Khaled Asaad. Il corpo appeso a una colonna della piazza http://t.co/LtPRNmCnHT pic.twitter.com/qvWKQzOfiO
— Lettera43 (@Lettera43) 19 Agosto 2015
Dopo essere stato decapitato, il corpo è stato appeso su una colonna del centro storico di Palmira, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco e da maggio sotto assedio dell’Isis. L’uomo era loro ostaggio da più di un mese un archeologo di fama internazionale, lavorando con missioni archeologiche statunitensi, francesi, tedesche e svizzere.
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