Citazioni pop, sincretismi psichedelici e uno spiccato sense of humor per la collezione primavera estate 2016 di Luca Sciascia. Il designer torinese attinge a un passato che profuma di anni 50, rielaborando in chiave sperimentale e ultra contemporanea le forme e i volumi tipici del periodo attraverso asimmetrie e inaspettate stratificazioni materiche che conferiscono dinamismo alla silhouette.
La via di lettura di ogni outfit risiede nella costante dicotomiasimbiotica tra giochi alchemici di superfici e proporzioni antitetiche: le maniche over dei tank top e dei copri spalle si contrappongono alle linee affusolate dei pantaloni; i completi dai tagli puliti e i long dress fluttuanti sono copiosamente ornati da applicazioni in stoffa e plexiglass e da pattern tridimensionali. Nulla è come sembra: i colletti delle camicie e dei soprabiti non sono elementi reali ma interferenze ottiche dovute alle superfici discontinue dei tessuti.
L’attenzione ai dettagli è quasi ossessiva: elementi funzionali quali bottoni e zip assumono una valenza leziosamente decorativa, mentre motivi reticolari a rilievo intarsiano micro cappe, bermuda e top con baschina. Le trame plastiche dei laminati in toni vitaminici ricordano i packaging dei primi detersivi sintetici per lavatrici; il lurex e il jacquard goffrato simulano ironicamente le spugnette per lavare i piatti, mentre le stampe floreali rieditano le fantasie dei grembiuli da cucina. Anche la gamma cromatica, attraverso nuance pastello e accenti fluo stemperati da nero e beige, riflette l’immaginario surreale e tipicamente 50s di una casalinga perfetta in versione luxury.














