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Style & Fashion ha incontrato ed intervistato Marco Proietti, designer e fondatore del brand che porta il suo nome Marco Proietti Design, che esplora il concetto di femminilità con la nuova collezione primavera estate 2016, dove fluidità e linearità, femminilità ed essenza, si racchiudono in ogni creazione.
Raccontaci quando hai deciso di diventare designer e come è cominciata la tua carriera.
“Fin da quando ero bambino i miei genitori mi portavano a feste ed occasioni eleganti, momenti nei quali rimanevo incantato a guardare gli abiti delle donne, ma soprattutto i loro piedi. Rimanevo affascinato dagli scolli dei décollétés e decisi che il mio lavoro sarebbe stato la moda, ma soprattutto mi sarei concentrato su quell’accessorio feticcio che tanto magnetizzava il mio sguardo. L’esperienza è iniziata con un grande gruppo industriale all’interno del quale ho potuto toccare con mano la linea giovane della maison Versace, a seguito della quale il mondo degli accessori si è aperto ad altri step professionali che mi hanno permesso di continuare a disegnare prodotti di alta gamma scelti spesso da celebrities internazionali del mondo della musica e del cinema.”
Quali sono gli elementi estetici che contraddistinguono la collezione primavera estate 2016?
“Il design delle strutture e delle proporzioni come ad esempio nel “Triangle Sandal” con tacco “Iron Couture”, il color match, che vede tonalità iper squillanti abbinarsi a grandi classici quali nero e cuoio e la immancabile crystal profusion nel cocktail e nella sera dove le pietre Swarovski trovano piena espressione di luce.”
Qual è il pezzo must have della collezione?
“Il “Triangle Sandal” sia nella versione strawberry color-block che nella variante couture in cristalli Swarovski nelle tonalità oro/bronzo e argento/nero.”
Come si sposa oggi a tuo avviso creatività e commercio?
“Sicuramente un punto focale sta nella fascia di mercato in cui ci si inserisce. La creatività ha un costo e questo costo inevitabilmente si traduce nell’aspetto commerciale del prodotto. Le mie calzature vengono viste come un prodotto che si distingue dal resto e le donne che lo scelgono privilegiano e preferiscono i prodotti ad alto contenuto creativo. Non è un caso che i sell-out più significativi siano sempre stati raggiunti dai modelli “couture concept” concepiti focalizzando l’aspetto creativo più che il price di mercato.”
Come vedi il futuro del fashion system?
“Credo che il termine “system” sia stato quello più pericoloso per questo settore. E’ stato il “sistema moda” a danneggiare spesso “la Moda”. Siamo estremamente circondati da tantissimi prodotti, inputs, tendenze, moods che risulta spesso difficile per un consumatore capire e scegliere. I tempi stanno cambiando, ognuno di noi è portato oggi ad acquistare qualcosa che emozioni, qualcosa che vada al di là del solito. I prodotti privi di anima che un tempo riempivano scaffali e display stanno perdendo appetibilità e siamo tutti più attenti a cosa ci sia davvero dietro ad un accessorio o ad un abito. Il futuro nella Moda sarà una grande distinzione tra ordinario e straordinario e già oggi segnali evidenti si fanno testimoni e indici di questa importante “tendenza”.”
In che modo a tuo avviso i social network e i blog hanno cambiato il concetto di fashion?
“Blog e social hanno sicuramente contribuito alla “ready diffusion” di qualsiasi messaggio stilistico, dal più sofisticato al più easy. Attualmente un post sul social di riferimento è in grado di raggiungere più persone con un clic di quante invece noterebbero una pagina stampata su di una rivista. Fortunatamente ancora oggi però, a mio avviso, hanno comunque maggior valore artistico e di moda un redazionale scattato da un fotografo di talento e un certo lavoro di styling piuttosto che l’ennesima blogger nata ieri.”