
[blogo-video id=”135992″ title=”Gallerie d’Italia – Gramsci e Guttuso” content=”” provider=”askanews” image_url=”http://engine.mperience.net/cdn/static/img/tmnews/20160524_video_14292971.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”20160524_video_14292971″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTM1OTkyJyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PHNjcmlwdCB0eXBlPSJ0ZXh0L2phdmFzY3JpcHQiIHNyYz0iaHR0cDovL2VuZ2luZS5tcGVyaWVuY2UubmV0L0VuZ2luZVdpZGdldC9zY3JpcHRzL3dpZGdldF8xIj48L3NjcmlwdD48ZGl2IGNsYXNzPSJtcGVfd2lkZ2V0IiBkYXRhLW1wZT0ndHlwZT1wbGF5ZXJ8YXBwSWQ9MTl8dGFyZ2V0SWQ9MjAxNjA1MjRfdmlkZW9fMTQyOTI5NzF8cGxheWVyT3B0aW9ucz17ImF1dG9wbGF5Ijoibm9uZSIsImFkdlVSTCI6Imh0dHA6Ly9pYi5hZG54cy5jb20vcHR2P21lbWJlcj0zNzA3JTI2JWludl9jb2RlPXByZXJvbGwtYXNrYW5ld3MteDUwLWRlc2t0b3AiLCJ1c2VJbWFTREsiOnRydWV9Jz48L2Rpdj48c3R5bGU+I21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzEzNTk5Mntwb3NpdGlvbjogcmVsYXRpdmU7cGFkZGluZy1ib3R0b206IDU2LjI1JTtoZWlnaHQ6IDAgIWltcG9ydGFudDtvdmVyZmxvdzogaGlkZGVuO3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fSAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTM1OTkyIC5icmlkLCAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTM1OTkyIGlmcmFtZSB7cG9zaXRpb246IGFic29sdXRlICFpbXBvcnRhbnQ7dG9wOiAwICFpbXBvcnRhbnQ7IGxlZnQ6IDAgIWltcG9ydGFudDt3aWR0aDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O2hlaWdodDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O308L3N0eWxlPjwvZGl2Pg==”]
I Quaderni dal carcere di Antonio Gramsci in mostra a Milano insieme a due dipinti di Renato Guttuso: fino al 17 luglio le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo ospiteranno “Gramsci. I quaderni del carcere ed echi in Guttuso”, un percorso ideale tra il fondatore del Pci, e i suoi 33 manoscritti, e due tele del pittore siciliano (Battaglia di ponte dell’Ammiraglio e I funerali di Togliatti), autore tra le altre cose del simbolo del partito.
I temi della riflessione gramsciana sono appunto simboleggiati da queste due opere pittoriche: il primo dipinto costituisce un richiamo alle note gramsciane sul Risorgimento, con la raffigurazione della vittoriosa battaglia combattuta da Garibaldi a Palermo il 27 maggio 1860, mentre il secondo evoca l’eredità di Gramsci in vario modo, a partire dal suo volto raffigurato accanto al feretro di Togliatti.
Nelle teche delle Galleria d’Italia i quaderni scritti da Gramsci dal 1929 al 1935 tra il carcere di Turi e l’ospedale di Formia si potranno anche sfogliare in versione digitale. Il biglietto d’ingresso – che consente anche l’accesso alla mostra “La Bellezza ritrovata. Caravaggio, Rubens, Perugino, Lotto e altri 140 capolavori restaurati” e alle collezioni permanenti delle Gallerie – costa 5€ (intero) e 3€ (ridotto). Gratuito fino a 18 anni, per le scuole e per la clientela del Gruppo Intesa Sanpaolo.