
[blogo-gallery id=”1029250″ layout=”photostory”]
Trussardi presenta, in occasione di Milano Moda Uomo, la nuova collezione primavera estate 2017, in cui Gaia Trussardi racconta gli uomini contemporanei, in bilico tra ieri e oggi, nostalgia e tecnologia, ruoli tradizionali e genderless.
Dentro la loggia nel quadriportico di Palazzo di Brera, una serie di attori scelti con uno street casting incarna e riflette gli archetipi maschili contemporanei. È un caleidoscopio di cliché e ruoli, un gioco di specchi in cui l’identità maschile viene esposta, analizzata, ironizzata e umanizzata.
Il punto di partenza della collezione sono le tele di pittori come Ligabue e Vincent Van Gogh. Soprattutto il tratto febbrile con cui hanno ritratto i completi maschili dei loro personaggi. Quelle superfici mosse, quasi fossero increspate da onde, sono state riportate sui tessuti classici del guardaroba tradizionale da uomo. Che infatti si infrangono in un moto che spezza convenzioni e geometrie.
Anche la silhouette è spezzata a metà. Sopra giacca e gilet; sotto pantaloni da jogging. È l’emblema dell’ossimoro
dell’abito maschile di oggi: istituzione e ribellione, ordine e caos, impiego e tempo libero. I tessuti, poi, spingono l’acceleratore della contraddizione: neoprene e lino grezzo insieme a denim e suede si contrastano e mescolano in nuovi equilibri. Sempre seguendo percorsi anticoncettuali.
Allo stesso modo i colori: le sfumature si mischiano senza un vero confine, anzi, trovando nella loro unione caotica un’armonia più moderna. La personalità e la rilevanza dell’auto affermazione diventano il nuovo culto della mascolinità. In un momento di ridefinizione dei ruoli, la collezione Trussardi spinge sull’autorevolezza nel distinguersi. Stampe di busti classici con pennellate di colori primari si stagliano come quadri-à-porter. E la pelle di pitone ritorna protagonista di un dandismo che non intende stupire ma aprire nuove strade nell’espressione della propria eleganza.