
WITH AFP STORY IN FRENCH Italie-Religion-Vatican-Inquisition-histoire A man points to a book by Ludovico Ariosto during the opening of an exhibition " Rari e Preziosi " (Rare and Precious) at Vittoriano museum in Rome on February 20, 2008. The exposition reveals secret documents, iconographies and indexes of forbidden books about the Vatican's Inquisition years, belonging to the archive of Santo Uffizio (Roman Catholic Church Tribunal). AFP PHOTO / TIZIANA FABI (Photo credit should read TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)
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Un viaggio nell’immaginario di Ludovico Ariosto. E’ quanto proposto nella grande mostra che da oggi, 24 settembre, viene inaugurata a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, dedicata al poeta e commediografo del Cinquecento.
La mostra, intitolata “Orlando furioso 500 anni” (fino all’8 gennaio 2017) è un vero e proprio viaggio nella mente dell’artista emiliano, morto a Ferrara, tra tornei e cavalieri, amori, desideri ed incantesimi, elementi fondamentali della sua opera più importante, “Orlando furioso” che celebra i suoi 500 anni dalla prima edizione.
Per l’occasione appunto Ferrara dedica al poeta rinascimentale e alla sua opera una mostra che ci fa immaginare “cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi”. Un viaggio straordinario nel mondo ariostesco, che racconta attraverso dipinti, sculture, armi, arazzi, libri e oggetti la realtà, il contesto storico e sociale in cui si muoveva il poeta. Un letterato dal legame indissolubile con la città di Ferrara, che lo celebra con tanti eventi, conducendo i visitatori nelle trame dell’Orlando furioso e nei luoghi vissuti da Ariosto.
Il fulcro dell’esposizione è il poema e l’universo che vi è racchiuso. La prima edizione dell’Orlando furioso, infatti, viene posta al centro del percorso espositivo, che nella prima parte accompagna il visitatore nel contesto nel quale il poema sarà ambientato e nell’immaginario ariostesco. Così si succedono le opere dedicate al mondo cavalleresco, alla giostra e alla battaglia, all’elegante vita di corte, per poi entrare, nel cuore del poema. Per farlo, sono stati individuati i due temi principali: la follia e il desiderio, attraverso capolavori, documenti e manufatti. E poi le opere dei grandi artisti del tempo: da Mantegna a Raffaello, da Tiziano a Michelangelo, strettamente connesse con la storia della corte estense.