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“Musei Vaticani”, il libro che ne svela il dietro le quinte

Visitors leave the Vatican Museums, at the Vatican on July 30, 2015, using the spiral stairs designed by Giuseppe Momo in 1932. AFP PHOTO / GABRIEL BOUYS / AFP / GABRIEL BOUYS (Photo credit should read GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)
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I Musei Vaticani aprono le porte del loro “dietro le quinte” al pubblico, svelando storie, aneddoti e immagini inedite di quello che è considerato il terzo museo più visitato al mondo.

Un viaggio nei laboratori di restauro e nelle stanze inaccessibili con il volume “Musei Vaticani Arte – Storia – Curiosità”, a cura di Sandro Barbagallo (ed. Musei Vaticani e Focus Storia).

Si scopre così, sfogliando il libro, che esiste una sorta di meta-museo, un museo nel museo, con i laboratori di restauro dove dal 1923 si lavora per ridare voce e colore non solo alle opere custodite nei 7 chilometri di gallerie dei Musei, ma anche a tutti capolavori dei Palazzi del Papa, delle chiese, delle nunziature apostoliche.

Mentre sopra ci passano, ogni anno, una media di 6 milioni di visitatori l’anno, sotto, nei piani inferiori, off limits per il pubblico, vivono e lavorano storici dell’arte, restauratori, biologi, curatori, ricercatori e chimici professionisti. Quadri, sculture, arazzi, mosaici che ogni giorno vengono esaminati e “ritoccati”, mantenendo intatto quello che da secoli è il tesoro dei Papi, composto da 70 mila opere in mostra e circa 50 mila in deposito.

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