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Wallonie-Bruxelles Design Mode è ormai un protagonista fedele del SaloneSatellite, la piattaforma che il Salone internazionale del Mobile di Milano dedica ogni anno al design emergente under-35. Trampolino di lancio per designer di successo – come Matali Crasset, Nendo, Ilkka Suppanen, Xavier Lust, Front, Sebastian Herkner, Gam Fratesi, Sebastian Wrong – questo spazio rappresenta una destinazione e un obiettivo per migliaia di giovani professionisti. L’opportunità di presentare il proprio lavoro (a seguito di una selezione ad opera del comitato del Salone) è già un traguardo in sé. Lo stand collettivo che WBDM organizza da una dozzina d’anni rappresenta un’occasione eccezionale per raccontarsi, mostrare e interagire con i rappresentanti del settore professionale del mondo intero.
Il SaloneSatellite non è solo una vetrina di nuove tendenze. La sua funzione è anche e soprattutto quella di veicolare i valori innovativi del design. Questa edizione di Belgium is Design: The New Belgians si costruisce attorno a un principio etico importante: parafrasando la celebre frase di Mies van der Rohe, “Less Tells More”, o in altre parole, produrre meno per raccontare di più. La sovrapproduzione (industriale, di eventi, mediatica) che colpisce anche il settore del design, genera un’enorme pressione a livello di impatto ambientale, informazione, consumo e… creatività. I designer emergenti sono anch’essi interessati da questo fenomeno, senza tenere conto che le loro risorse sono decisamente limitate.
In nome di una cultura del progetto realmente sostenibile e in virtù di una pratica del design sana e autentica, ciascuno dei designer belgi selezionati presenta quest’anno un solo progetto (ed eventuali declinazioni) per meglio raccontare la visione, il processo e i valori che influenzeranno l’industria, i trend-setter e i consumatori di domani. Sei designer della Regione Vallone e di Bruxelles propongono soluzioni inedite nel settore dell’illuminazione (data la concomitanza con il Salone Euroluce 2017), del design tessile e del mobile.
ROMY DI DONATO
La designer di Liegi presenta Roxane, il prototipo di una lampada murale, in due misure. La fonte luminosa è costituita da una rotaia di LED. I diffusori sono collocati sull’elemento in legno fissato al muro.
GOBO LIGHTS
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Nicolas Brevers dello studio GOBO Lights, è alla sua prima partecipazione. Vector equilibrium è una lampada a sospensione che, grazie a una forma dinamica, basa la sua ragione d’essere sull’interazione con l’utilizzatore. Questo sistema prevede infatti un contrappeso che permette, tirandolo verso il basso, di modificare la struttura riducendola e diminuendo in tal modo la luminosità.
CORALIE MIESSEN
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La designer tessile svela con coraggio e determinazione il suo lavoro inedito al pubblico internazionale: la collezione Smock trae ispirazione da un’antica tecnica di ricamo, dove un sistema di pieghe e di fili tirati trasforma una superficie piana e le conferisce volume ed elasticità. In questo lavoro, la designer utilizza le potenzialità di questa tecnica per giocare sull’aspetto double-face, l’elasticità e lo spessore della maglia. Tale sistema può essere utilizzato per rivestimenti di mobili o per collezioni tessili (coperte, plaid).
PAULINEPLUSLUIS
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Il duo (Pauline Capdo e Luis Bellenger), alla sua seconda esperienza milanese, propone un seguito coerente della sua ricerca nel settore illuminotecnico con Venise, una lampada murale che prende forma attraverso la piegatura e la torsione per creare un motivo traforato. Ispirandosi alle veneziane, la lampada ne riproduce i giochi di luce, come a tracciare una finestra luminosa sul muro.
PIERRE-EMMANUEL VANDEPUTTE
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Ha già sedotto il pubblico internazionale nel 2016 con il suo design delle emozioni. Caratterizzato da un assemblaggio semplice e puro di superfici rigide e morbide (come il legno e il feltro di Nascondino, presentato l’anno scorso), i suoi oggetti irradiano spazi poetici e stati d’animo, più che funzioni. Il suo ultimo prototipo, Paradosso, combina questa volta acciaio e cuoio naturale per creare una struttura autoportante che permette all’utilizzatore di appoggiarvisi e di riposare. Un mobile che celebra il diritto all’inattività, al sogno ad occhi aperti e all’immaginazione.
LAURENT VERLY
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Il terzo neofita del SaloneSatellite presenta a sua volta un sistema di illuminazione, adattabile e ludico. O-line è realizzato in materiali compositi che consentono di raggiungere un compromesso ideale tra flessibilità e stabilità. Le sue caratteristiche permettono infatti di optare per un ingombro minimo (lampada da lettura) o per un’installazione monumentale (l’estensione del tubo misura 4.5m).