
Italian Minister for Cultural Heritage, Activities and Tourism Dario Franceschini (L) gestures as he speaks in front of a man bust, which is one of the two funeral reliefs from Palmyra archeological site that will be restored at the Higher Institute of Conservation and Restoration (ISCR - Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro) in Rome, on February 16, 2017. The busts of a man and a woman, dated from the 2nd and 3rd century AD and destroyed by the Islamic State group (IS), have been entrusted to the care of the technical and restorers of the ISCR in Rome. By the end of this month, they will be returned to their place of origin. / AFP / Alberto PIZZOLI (Photo credit should read ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)
No stranieri in Italia. Quantomeno non nei musei italiani. È quanto deciso dalla sentenza del TAR del Lazio, che questa mattina ha annullato la nomina di 6 direttori di importanti musei italiani, ritenendo che le procedure di selezione degli stessi fossero “viziate in più punti”.
Il TAR ha accolto dunque il ricorso di due candidati alle posizioni di direzione di musei di Mantova, Modena, Paestum, Taranto, Napoli e Reggio Calabria, annullando in questo modo le nomine di 6 dei 20 direttori di musei che da oggi sono senza coordinatori. Motivo? Nel bando non potevano essere ammesse nomine non italiane.
Si legge così nel ricorso: “Il bando della selezione non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani in quanto nessuna norma derogatoria consentiva di reclutare dirigenti pubblici fuori dalle indicazioni tassative espresse dall’articolo 38. Se infatti il legislatore avesse voluto estendere la platea di aspiranti alla posizione dirigenziale ricomprendendo cittadini non italiani lo avrebbe detto chiaramente”.
Ecco i nomi dei direttori “licenziati”: Paolo Giulierini, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Carmelo Malacrino, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, Eva Degli Innocenti, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi di Modena, Peter Assmann, direttore del Palazzo Ducale di Mantova e Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Paestum.
Tempestivo il commento del ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini, apparso su Twitter qualche minuto dopo la sentenza: “Il mondo ha visto cambiare in 2 anni i musei italiani e ora il TAR Lazio annulla le nomine di 5 direttori. Non ho parole, ed è meglio…”.
Il mondo ha visto cambiare in 2 anni i musei italiani e ora il TAR Lazio annulla le nomine di 5 direttori. Non ho parole, ed è meglio..
— Dario Franceschini (@dariofrance) 25 maggio 2017
A finire nel mirino de TAR sono state dunque le “illegittimità” delle modalità di svolgimento del concorso: si legge ancora sulla sentenza che “A rafforzare la sostenuta illegittimità della prova orale, la circostanza che questa ultima si sia svolta a porte chiuse” mentre in altri punti si parla di “criteri magmatici” nella valutazione dei candidati.
Musei scoperti , con direttori che saranno “sostituiti solo ad interim”, come dichiara ancora Franceschini che intanto annuncia il ricorso al Consiglio di Stato contro un verdetto che a suo parere “contrasta con la Corte di Giustizia Europea e il Consiglio di Stato”.
[img src=”https://media.artsblog.it/a/aed/gettyimages-498823088.jpg” alt=”Italian General of Carabinieri Mariano Ignazio Mossa (R) and Italy’s Minister of Culture and turism, Dario Franceschini, unveil archeological finds from the ancient city of Paestum on November 26, 2015 in Rome. AFP PHOTO / FILIPPO MONTEFORTE / AFP / FILIPPO MONTEFORTE (Photo credit should read FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)” size=”large” id=”141697″]