
Attenzione al calcolo corretto del modello 730 - (pinkblog.it)
Nella compilazione del modello 730 esistono tante insidie. Ecco i consigli per evitare brutte sorprese con la dichiarazione dei redditi
Il modello 730 precompilato, disponibile dal 30 aprile 2025, rappresenta uno strumento pratico che semplifica la dichiarazione dei redditi per milioni di contribuenti. Tuttavia, in una sezione del modello stesso si nasconde una trappola comune: un errore nella compilazione delle spese sanitarie può azzerare completamente le detrazioni spettanti. Oggi proveremo a darvi qualche dritta.
Seguire passivamente quanto proposto dall’Agenzia delle Entrate può rivelarsi rischioso: voci segnate come “importo da verificare” richiedono l’inserimento corretto da parte del contribuente, pena la perdita del beneficio fiscale.
Un’inesatta imputazione può far perdere non solo la detrazione, ma comportare un conguaglio negativo. Ad esempio inserire una prestazione per patologia esente nella colonna 2 significa rinunciare alla possibilità di ottenere il rimborso anche quando l’imposta è insufficiente. Oppure indicare una spesa per invalidità nel rigo sbagliato può tagliare fuori la deducibilità, con conseguenze fiscali significative.
Compilazione Modello 730: l’errore da non commettere
La verifica accurata del quadro E è fondamentale per evitare brutte sorprese: non affidarti ciecamente al precompilato, soprattutto quando si tratta di ripartire le spese sanitarie tra colonna 1, colonna 2 e rigo E25. Per evitare sanzioni o rimessi all’erario, è cruciale differenziare le tre casistiche:

Rigo E1 – Colonna 1: spese mediche per patologie esenti da ticket. Anche se la detrazione supera l’imposta dovuta, non si perde ma può essere fruita per intero.
Rigo E1 – Colonna 2: spese sanitarie nella generalità (visite, esami, prestazioni specialistiche) non legate ad esenzione. Qui si applica la detrazione ordinaria del 19%.
Rigo E25: spese interamente deducibili dal reddito, riservate a casi di invalidità grave o permanente, medicine specifiche o assistenza. Non ci rientrano prestazioni analitiche o chirurgiche, che rimangono nella colonna 1/2.
Quando il sistema segnala una spesa come “importo da verificare”, significa che l’Agenzia non ha elementi per accertare il diritto alla detrazione. È quindi il contribuente a doverla analizzare e inserire manualmente nel quadro E, decidendo correttamente la collocazione tra le colonne o nel rigo E25.
Tra i consigli pratici che ci sentiamo di darvi, c’è quello di consultare sempre e comunque un commercialista o un consulente del lavoro. In generale, scaricare e rivedere il precompilato dal 30 aprile, con modifiche consentite dal 15 maggio. Non solo: particolarmente utile controllare ogni voce “da verificare”, confrontandola con fatture e scontrini. Fondamentale, infine, conservare sempre la documentazione: in caso di controlli basteranno fatture e ricette contenenti codice fiscale.