
La puntura delle zanzare può provocare la febbre del Nilo? - pinkblog
Una puntura di zanzara non è solo fastidiosa: può essere un veicolo di malattie gravi. Ecco perché, oggi più che mai, la prevenzione è la vera arma vincente.
Le zanzare da sempre sono gli invitati indesiderati dell’estate: le loro punture creano un fastidiosissimo prurito, rossori sulla pelle e anche sanguinamenti. Come se non bastasse quest’anno le zanzare sono diventate anche pericolose per una minaccia che sta gettando il terrore tra chi di solito è il loro bersaglio: la febbre del Nilo occidentale – o West Nile Virus, una malattia che ormai è una presenza reale anche nel nostro Paese, e non solo nelle aree tropicali da cui prende il nome.
Un tempo considerata una malattia rara e “da viaggio”, oggi la febbre del Nilo è endemica in Italia, ovvero presente stabilmente. E non stiamo parlando di casi isolati: il virus ha colpito diverse zone della Penisola, con focolai autoctoni, cioè sviluppatisi localmente. L’infezione ha già provocato casi gravi, e in alcune situazioni anche letali.
A rendere tutto più preoccupante è il contesto ambientale. Le zanzare che trasmettono il virus (soprattutto la specie Culex) si moltiplicano più facilmente a causa del cambiamento climatico, che con temperature più alte e un clima sempre più umido favorisce la loro proliferazione anche in aree prima insospettabili.
Cos’è davvero la febbre del Nilo?
La febbre del Nilo è una malattia virale trasmessa dalle zanzare che si infettano pungendo uccelli portatori del virus. Una volta infette, queste zanzare possono trasmettere il virus agli esseri umani e ad altri animali, come cavalli e cani. La malattia non si trasmette da persona a persona e, nella maggior parte dei casi, passa inosservata: l’80% delle persone infette non sviluppa sintomi.

Tuttavia, il 20% manifesta sintomi lievi, simili a quelli influenzali: febbre, mal di testa, nausea, vomito, stanchezza, sfoghi cutanei. Nei soggetti anziani o con un sistema immunitario compromesso, il virus può però causare complicazioni gravi, come meningite o encefalite, che possono portare anche alla morte. È quanto accaduto recentemente nel Lazio, dove una donna di 82 anni è deceduta dopo un’infezione riconducibile al West Nile. Anche se non si tratta di un’emergenza sanitaria, gli esperti concordano: serve consapevolezza. Non esistono vaccini né cure specifiche per il West Nile, quindi la prevenzione è l’unico strumento efficace. Questo significa proteggersi dalle zanzare, sia in casa che all’aperto.
Le semplici regole, ma fondamentali di prevenzione sono usare repellenti cutanei quando si sta all’aperto, soprattutto al tramonto, applicare zanzariere a finestre e letti, evitare i ristagni d’acqua, come sottovasi, grondaie o secchi abbandonati – sono luoghi ideali per la riproduzione delle zanzare – e favorire la disinfestazione di giardini e spazi pubblici. Il West Nile è solo uno dei virus veicolati dalle zanzare che si stanno facendo strada anche in Italia. A causa della tropicalizzazione del clima, nel nostro Paese è aumentata la circolazione anche di virus come Dengue, Chikungunya, Zika e Usutu. Tutti virus potenzialmente pericolosi, trasmessi con una semplice puntura.