Con il recente Decreto Omnibus, sono state introdotte rilevanti novità in materia di sostegno alle lavoratrici madri.
Il provvedimento integra e aggiorna le misure già previste dalle leggi di Bilancio 2024 e 2025, confermando alcune agevolazioni, rinviandone altre e soprattutto istituendo un nuovo incentivo specifico per l’anno in corso. Dal 9 dicembre 2025 sarà possibile presentare le domande per accedere a questo nuovo beneficio economico, che mira a sostenere le madri lavoratrici con figli a carico, in un contesto sociale ed economico che continua a premiare politiche di welfare inclusive e mirate.
Per tutto il 2025 rimane attiva la decontribuzione integrale introdotta dalla legge di Bilancio 2024, dedicata alle madri con almeno tre figli assunte con contratto a tempo indeterminato. L’agevolazione consiste nell’esonero totale della contribuzione IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) fino a un tetto massimo di 3.000 euro annui.
L’INPS, attraverso il messaggio n. 401/2025, ha chiarito che il beneficio si estende anche ai casi di affidamento o adozione del terzo figlio, a partire dall’ingresso del minore in famiglia. Inoltre, tale misura non è considerata un aiuto di Stato e può essere fruita anche in caso di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, a partire dal mese della trasformazione. Resta imprescindibile il requisito che l’ultimo figlio sia minorenne.
Bonus mamme strutturale rinviato al 2026
Era previsto dalla legge di Bilancio 2025 un bonus strutturale per le madri lavoratrici con almeno due figli, consistente in un’esenzione parziale dei contributi previdenziali a carico delle beneficiarie. Questo incentivo, però, è stato posticipato al 2026. La misura, che si sarebbe dovuta applicare fino al decimo anno di età del figlio più piccolo (o fino al diciottesimo anno in caso di almeno tre figli), è subordinata a un limite di reddito da lavoro fissato a 40.000 euro annui. Il rinvio lascia spazio nel 2025 a un nuovo bonus temporaneo, pensato per supportare concretamente le mamme lavoratrici durante l’anno in corso.

Nuovo bonus mamme 2025: 40 euro mensili in un’unica soluzione
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Il Decreto Omnibus introduce per il solo anno 2025 un nuovo beneficio economico pari a 40 euro netti al mese, che verranno corrisposti dall’INPS in un’unica soluzione a dicembre 2025, per un totale di 480 euro annui. Il bonus è destinato a:
- lavoratrici madri dipendenti, con esclusione del lavoro domestico e delle prestazioni occasionali;
- lavoratrici madri autonome iscritte alle gestioni previdenziali obbligatorie, comprese le casse professionali e la Gestione separata INPS.
Sono escluse le partite IVA in regime forfettario.
Requisiti e condizioni
Il bonus è riconosciuto alle madri con due figli fino al compimento dei 10 anni del secondo figlio, e alle madri con più di due figli fino al compimento del diciottesimo anno del figlio più piccolo. In entrambi i casi, il reddito da lavoro annuo non deve superare i 40.000 euro. Il diritto al bonus decorre dalla nascita del secondo figlio. Per le madri con almeno tre figli, il bonus non viene erogato nei mesi in cui è attivo un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, poiché in tali periodi resta applicabile la decontribuzione integrale prevista dalla legge di Bilancio 2024.
Modalità di erogazione e domanda
Le mensilità da gennaio a novembre 2025 saranno erogate insieme a quella di dicembre, in un’unica soluzione. L’importo è esente da imposte, non soggetto a contribuzione e non incide sul calcolo ISEE.
Le domande per accedere al bonus potranno essere presentate all’INPS dal 9 dicembre 2025 entro un termine di 40 giorni dalla pubblicazione della circolare n. 139/2025 (28 ottobre 2025). Il termine slitta al 9 dicembre 2025 poiché il termine naturale cade in un giorno festivo. Per chi matura i requisiti successivamente, la domanda potrà essere inoltrata fino al 31 gennaio 2026.
Le istanze possono essere trasmesse tramite:
- il Portale INPS, con SPID, CIE, CNS o credenziali eIDAS;
- il Contact Center Multicanale (803.164 da rete fissa, 06 164.164 da mobile);
- i patronati, che offrono assistenza gratuita.
Nella domanda la lavoratrice deve dichiarare il numero e l’età dei figli, la tipologia dell’attività lavorativa svolta, l’eventuale assenza di un rapporto a tempo indeterminato nei mesi richiesti (per chi ha tre o più figli), il reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro annui, e le coordinate bancarie per l’erogazione del bonus (IBAN o bonifico domiciliato). Sono previste verifiche e sanzioni in caso di dichiarazioni mendaci.
Altre precisazioni operative
Il bonus è applicabile anche ai contratti intermittenti e a quelli in somministrazione. Gli apprendistati sono considerati contratti a tempo indeterminato. Se durante l’anno un contratto a termine viene trasformato in contratto stabile per una madre con almeno tre figli, il bonus cessa a partire dal mese della trasformazione.

Decontribuzione totale confermata per madri con tre o più figli (www.pinkblog.it) 









