Un elemento nascosto nelle mail può salvarti dalle truffe più avanzate: scopri qual è e perché non va mai ignorato.
Le truffe digitali stanno diventando sempre più sofisticate e molte di esse non si riconoscono più a colpo d’occhio. Oggi i criminali possono creare email identiche a quelle originali, modificarle con un semplice editor di testo e persino generare PDF perfetti di messaggi che non sono mai stati inviati. È qui che entra in gioco quel segnale insospettabile che tutti dovremmo imparare a individuare: la parte nascosta dei messaggi di posta elettronica. È lì che si nascondono gli indizi decisivi per capire se ciò che stiamo leggendo è autentico o costruito ad arte.
Come comportarsi per distinguere una mail originale da una manipolata
Le email non sono solo ciò che appare a schermo: oltre a mittente, oggetto e testo, esiste un’intestazione tecnica chiamata header RFC822. Questa sezione invisibile all’utente comune contiene elementi cruciali come server attraversati, timestamp, firme crittografiche, identificativi univoci e informazioni che non possono essere replicate facilmente da chi tenta una frode.
Il primo passo è avere sempre accesso al messaggio completo, non alla sua semplice stampa Pdf. Per un controllo attendibile serve il file integrale in formato EML, MSG o TXT, perché solo questi conservano tutte le parti necessarie all’analisi.
All’interno dell’header, uno dei segnali più importanti è la firma DKIM o ARC. Se valida, certifica che il messaggio non è stato modificato dopo l’invio. È impossibile ricrearla in un falso, perché richiede la chiave privata del server mittente. Quando la firma manca o risulta invalida, occorre prestare attenzione: potrebbe essere il primo campanello d’allarme.

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Altri parametri essenziali sono SPF e DMARC, sistemi che confermano se il server mittente è autorizzato a inviare messaggi per quel dominio. Un fallimento in questi controlli non prova automaticamente la falsificazione, ma rende necessario un approfondimento.
Anche il Message-ID è rivelatore: deve essere unico, coerente con il dominio e con gli altri messaggi della conversazione. Duplicati, sequenze strane o identificativi fuori contesto sono indizi forti di manipolazione.
Importante poi analizzare la catena dei campi Received, che ricostruiscono il percorso del messaggio attraverso i server. Incongruenze negli orari, salti di fuso non plausibili o server inattesi indicano che la mail potrebbe non aver seguito un percorso genuino.
Non ignorare i separatori MIME e i metadati degli allegati: incongruenze nelle codifiche, date incompatibili o software imprevisti rivelano subito una modifica manuale. Infine, quando una mail deve avere valore probatorio, è fondamentale che sia acquisita correttamente: solo una cristallizzazione forense permette di preservare contenuto, metadati e integrità, evitando contestazioni future.

Il segnale insospettabile che non devi ignorare: se lo riconosci, puoi salvarti dalla truffa più pericolosa del momento - pinkblog.it











