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Cucina

Quali sono i bicchieri adatti ai vari tipi di cocktail o distillati?

Saper abbinare il giusto bicchiere al cocktail o al distillato da offrire, fa di noi un’impeccabile padrona di casa, attenta allo stile e al particolare.


Ne avevamo già il sentore, ma dopo che ce lo ha confermato anche Paola Marella nel suo ultimo format televisivo che “non esiste una casa impeccabile senza un’impeccabile padrona di casa”, siamo tutte molto più attente a non sbagliare nulla, specie quando abbiamo ospiti. E a chi non è capitato di avere qualche dubbio sull’uso dei bicchieri da cocktail e da distillati a seconda del drink da offrire?

Pinkblog, che corre sempre in aiuto delle sue lettrici, oggi dedica un post all’argomento, per sciogliere le eventuali incertezze e dare più sicurezza agli angeli del focolare. In fondo le placide serate a godersi il fresco sul balcone con gli amici sono vicine, quindi è bene attrezzarsi e fare pratica sin da adesso per non sbagliare mai il giusto abbinamento fra bevanda e bicchiere.

Bicchieri da cocktail e distillati

Bicchieri da cocktail e distillati - shot glass


Bicchieri da cocktail e distillati - champagne glass
Bicchieri da cocktail e distillati - calice da vino
Bicchieri da cocktail e distillati - flute da spumante

Partiamo dal classico, ossia il bicchiere da vodka e/o limoncello. In questo caso si tratta di bicchieri da chupito (o shot glass), piccoli, commisurati all’alta gradazione alcolica della bevanda scelta oppure stretti e alti, sempre con una capacità limitata. In caso di liquori o cordiali il bicchiere può essere anche con lo stelo: una sorta di formato mignon del più usuale calice da vino.

E proprio quest’ultimo ha assunto maggiore importanza da una dozzina di anni a questa parte, con la diffusione a macchia d’olio delle enoteche e con la nuova abitudine di accompagnare il vino non solo ai pasti principali, bensì anche a quelli più frugali, come brunch e happy hour. Il bicchiere in questione ha lo stelo sottile e una forma a tulipano (generalmente per i bianchi) o a ballon (per i rossi). Occhio però, perché il vino che si consuma spesso dà anche il nome al tipo di bicchiere da usare. Ne è un esempio il Borgogna, che è un calice che ben si adatta ai rossi corposi, come appunto il vino da cui prende il nome.

In caso di cocktail, sia alcolici sia non, il bicchiere standard da usare è il tumbler, medio o alto. La capienza va di pari passo con la presenza del ghiaccio, che nei drink shakerati o pestati va per la maggiore. Cuba Libre, Mojito, Bloody Mary sono solo tre esempi di long drink da tumbler. Le sponde del bicchiere sono alte, la forma è spesso svasata e l’impugnatura è quasi sempre comoda, vista l’attitudine a consumare il cocktail non al tavolo. Attitudine che esige una certa praticità di “presa”.

Più elegante ed adatto ai cocktail più classici è il bicchiere da Martini, che oltre per le bevande a base di questo alcolico, si usa molto per il Manhattan, il Cosmopolitan e talvolta anche per Daiquiri e Margarita. La forma è a calice con la coppa triangolare e molto aperta. I bordi sono sottili e particolarmente indicati per essere sporcati con zucchero o sale o per essere decorati con la fettina di limone o la ciliegia candita.

In caso di sottili bollicine di spumanti e champagne, il calice apposito è il contenitore più indicato per la loro consumazione. In questo caso, quindi, vanno benissimo il flute classico, con stelo lungo e sponde alte, oppure il bicchiere da champagne, sempre a gambo lungo, ma con la coppa aperta, per permettere di sostenere il drink in modo comodo, con tutto il palmo della mano.

Per ragioni differenti dalla comodità sono invece fatti i calici copputi per il brandy. Anche in questo caso la mano va sotto, ad impugnare la coppa, ma non per ragioni di praticità, quanto invece per ottimizzare la degustazione del distillato: il calore del palmo va infatti a perfezionare il sapore del brandy. Un modo di fare tipico degli intenditori del buon vino liquoroso, che usano questi bicchieri anche per sorseggiare il Porto o un cognac.

E per il whisky? Tumbler basso e tozzo, con ampia apertura e pareti finemente lavorate. Che il drink sia liscio o con ghiaccio, serve che il bicchiere sia spesso, in grado di mantenere la temperatura ottimale dell’alcolico. Occhio solo a non esagerare con le quantità: il fatto che la capienza sia massima, non ci autorizza a versare più di due dita di prodotto. Questa è infatti la quantità ottimale per assaporare il whisky senza troppi capogiri!

Bicchieri da cocktail e distillati - bicchiere da brandy
Bicchieri da cocktail e distillati - tumbler liscio
Bicchieri da cocktail e distillati - bicchiere da whisky
Bicchieri da cocktail e distillati - tumbler base lavorata

Gallery | da Flickr di The Pink Princess; daveoratox; DIVA007; Photogdan.com ; Dinner Series; thegift73; floridagilrlindc; sk8geek; 02ide



Bruna Marini Bruna Marini
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